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Anno 2013

Nazione Italia

Genere commedia

Durata 103'

Uscita 11/04/2013

distribuzione
Moviemax

Regia
Andrea Zaccariello
Sceneggiatura
Andrea Zaccariello, Paolo Rossi
Fotografia
Giancarlo Lodi
Montaggio
Rinaldo Marsili
Scenografia
Marta Maffucci
Costumi
Monica Simeone
Musica
Giovanni Luisi
Produzione
Moviemax Media Group, Smile Production
Interpreti
Enrico Brignano, Burt Young, Ricky Tognazzi, Francesca Inaudi

 

Dicono che in Italia ci sia la crisi e allora un tipo come Marcello (Enrico Brignano), che ne ha provate di tutti i colori per sbarcare il lunario, si illumina quando viene a sapere che un paesino pugliese detiene il record di longevità. Non resta che ipotecare la casa della nonna (l'ultima proprietà non ancora dilapidata) per trasferirsi lì e aprire un'impresa di pompe funebri in attesa che gli arzilli vecchietti periscano. Ovviamente non tutto filerà liscio come previsto e sarà sempre più difficile riconquistare la fiducia della figlia e della ex moglie.

Negli ultimi anni la commedia italiana ha tratto non poca linfa vitale dall'incontro/scontro tra un centro-nord cittadino e senza valori e un Meridione arretrato ma sostanzialmente felice. A questa formula, l'esordiente Paolo Zaccariello (già autore premiato di numerosi spot e cortometraggi) ha deciso di aggiungere un accento di humour nero da una parte e una spruzzata di affresco sociale in tempi bui dall'altra.

Se quest'ultimo aspetto non fa che seguire la verve populista e moralizzatrice di cui Brignano ha già dato prova in televisione e sui palcoscenici, nell'altro senso segue l'interessante traccia con troppa timidezza e si lascia sedurre nel finale da un tuffo nel sentimentalismo immotivato e chiaramente stonato. Mattatore e fil rouge di questa storia dalla prima all'ultima sequenza è lo stesso Brignano, ancora troppo legato però ai monologhi e alle espressioni che ne hanno disegnato il personaggio pubblico per essere completamente credibile come attore sullo schermo, coadiuvato da un buon cast, benchè non si comprenda come mai ad interpretare un vecchio contadino pugliese sia stato chiamato l'italoamericano Burt Young, in perpetuum ricordato come cognato di Rocky Balboa e qui inverosimilmente doppiato in perfetto italiano privo di cadenze dialettali.
Ancora una volta una buona idea di partenza non dà i frutti sperati: la morale del “si vive meglio senza tante cose e senza preoccupazioni” lascia il tempo che trova, mentre il fatto che l'elisir di “Cocoon” si sia spostato in un punto indefinito tra Magna Grecia e Panama, semplicemente sbigottisce.
A coinvolgere dovrebbe pensarci quel muoversi nei rassicuranti luoghi comuni che sono il marchio di fabbrica del cabaret e di certa commedia attuale (di cui Brignano è principe), che talvolta contribuiscono a rendere provinciale e prettamente italico ciò che al contrario dovrebbe avere un respiro più ampio. Solo due donne straniere appaiono brevemente nel film: un'africana si limita a dispensare piacere dietro compenso agli arzilli vecchietti col sorriso stampato sul volto e senza proferire parola, una romena impiega cinque minuti per concedersi al protagonista e poi derubarlo. Se poi all'estero non capiranno certe facili generalizzazioni o semplicemente continueranno a guardare altrove (come biasimarli, “Benvenuti al sud” è un format acquistato dalla Francia), potrebbe essere un'opportunità per iniziare a farsi qualche domanda.
[emiliano duroni]