Una cella in due
id.
Regia
Nicola Barnaba
Sceneggiatura
Luca Biglione, Enzo Salvi
Fotografia
Federico Del Zoppo
Montaggio
Ugo De Rossi, Francesca Forletta
Scenografia
Massimiliano Mereu
Costumi
Antonio De Petrillo
Musica
Andrea Felli
Interpreti

Enzo Salvi, Maurizio Battista, Massimo Ceccherini, Simona Borioni, Serena Bonanno
Jane Alexander, Nicole Murgia, Giovanni Ferreri, Melita Toniolo

Produzione
A&B PRODUCTION e GM PRODUCTION
Anno
2010
Nazione
Italia
Genere
comico
Durata

90'

Distribuzione
Iris Film
Uscita
04-03-2011
Giudizio
Media

Una coppia inedita, esplosiva, tutta da ridere. Enzo Salvi e Maurizio Battista per la prima volta insieme sul set protagonisti di “UNA CELLA IN DUE” commedia esilarante scritta da Luca Biglione ed Enzo Salvi. Prodotto da A&B Production e GM Production il film è un’opera prima diretta da Nicola Barnaba. Una cella in due (Un film d’evasione) è ispirato da una parte alla tipica commedia all’italiana, quella che affrontava temi e personaggi reali, e dall’altra ai Buddy Movies statunitensi, con le loro “strane coppie”. Qui la “strana coppia” è formata da Romolo (Enzo Salvi), un avvocato d’affari carente in deontologia professionale e Angelo (Maurizio Battista), un disoccupato approdato al crimine per disperazione. Il destino non solo li rinchiuderà nella stessa cella, dove la convivenza forzata con Manolo (Massimo Ceccherini) un tipo strano e di pochissime parole, li unirà ancora di più, ma li costringerà a compiere, tra gag, battute ed equivoci, un'evasione ricca di colpi di scena, il primo caso nella storia di una coppia di evasi che farà di tutto per ritornare in cella, con un finale divertente ed inaspettato.

Note di regia: Nicola Barnaba
Ero a girare una fiction TV all’estero quando sono stato chiamato a “mettere le mani” su un progetto artistico già elaborato da altri con il compito di farlo mio, ma di renderlo nel contempo quanto più attinente alla finalità che gli autori si erano proposti e devo confessare di aver avuto all’inizio non poche perplessità.

L’ho considerata quasi una sfida e inoltrandomi sempre più nell’esame del progetto, confortato dall’entusiasmo dei produttori, degli autori e della troupe, ho avuto chiara la sensazione che quella sfida poteva essere vinta. Mi sono così trovato da un giorno all’altro a far parte di una “squadra” che mi ha fatto sentire un componente fondamentale. Subito mi è apparso tutto più facile e le mie iniziali perplessità si sono magicamente volatilizzate. Gli attori sono stati fantastici, fornendo spunti e idee continuamente durante la lavorazione del film.
Abbiamo girato in digitale, sia per sperimentare le nuove tecnologie, sia perché il film era abbastanza complicato dal punto di vista logistico e per il poco tempo a disposizione per le riprese e c’era quindi la necessita di essere agili e flessibili negli spostamenti.
Dal punto di vista stilistico, la caratteristica di questo film è il suo svilupparsi attraverso le emozioni e le vicende private dei due protagonisti.
Il nodo fondamentale della storia è il rapporto tra un “ ricco” e un “ povero” che si ritrovano costretti nella stessa cella senza, oltre a tutto, sapere di avere qualcosa che li accomuna nel passato. Ma è attraverso le vicende private e le emozioni dei due protagonisti che si delineano le problematiche sociali, e non il contrario
Quindi, quella che raccontiamo, è anche la storia di un’amicizia che nasce tra i due protagonisti: Angelo e Romolo. Ogni momento di commozione, di commedia, di identificazione, passa attraverso di loro. Anche quando i momenti drammatici riguardano altri personaggi, li viviamo sempre attraverso gli occhi dei due protagonisti. In questo senso “ Una cella in due”, è anche un “ film d’attori”. Quasi senza che ce ne accorgessimo i due personaggi hanno preso vita autonoma e si sono delineati attraverso un grande lavoro di definizione psicologica dei caratteri.
Per concludere, “Una cella in due” è una commedia, a volte romantica, che racconta due personaggi che appartengono alla nostra epoca. E’ fondamentalmente la storia del loro rapporto, di ciò che vivono all’interno del carcere e di ciò che hanno vissuto nella vita fuori. E’ il racconto del destino che li ha uniti ancora prima che si conoscessero e che alla fine li dividerà anche contro la loro volontà. Ma come nella vita reale, i due personaggi sanno che non bisogna mai arrendersi, perché anche nelle peggiori situazioni tutto può sempre cambiare in un istante.