Il mio dittatore

[pietro salvatori]

Forest Whitaker nei panni del dittatore Amin

Abbiamo incontrato Forest Whitaker, che ha fatto tappa a Roma poco prima della serata degli Oscar per presentare il film che gli ha fatto conquistare la candidatura, L’ultimo re di Scozia.

Il suo ritratto della figura di Amin è fantastico. Come è entrato nel personaggio?
Ho imparato un po’ lo zwaili, andando per un mese in Uganda. Ho visionato poi tantissimi video d’epoca, moltissimi filmati. Ho cercato di parlare poi con tutti quelli che l’avevano conosciuto: parenti, amanti, ministri e collaboratori. Ho cercato di conoscerlo il più possibile.


Il suo mese in Uganda: che esperienza è stata?
Era la prima volta che andavo in Africa. Ha qualcosa di speciale, di magico. Qualcosa che ti rimane dentro, che ti porti dietro anche quando te ne vai.

Che ci dice di questo Oscar?
E’ raro vedere un riconoscimento così alto del proprio lavoro, e ne sono orgoglioso. Non ho aspettative particolari, sarà sicuramente un ottimo modo di passare la serata con la mia famiglia e i miei amici.

Cosa le ha lasciato l’interpretazione di un personaggio così complesso?
Ogni personaggio è assolutamente unico, per cui bisogna avere sempre un approccio diverso nell’interpretarlo. Ho dovuto fare una grande ricerca, perché un personaggio così ti impegna sia a livello tecnico, sia a livello di spirito, di sentimento. Così come il mio, anche tutti i candidati all’Oscar hanno dato qualcosa di importante, di unico, nella costruzione del proprio personaggio.

Lei che è stato in Uganda ci potrebbe dire come il popolo ugandese percepisce Amin, come se lo ricorda?
Molti riconoscono che lui ha cercato di cambiare le cose nel suo paese, che ha cercato di puntare tutto sul proprio popolo, ma d’altra parte si rendono conto anche delle terribili atrocità da lui commesse. E’ controverso, perché d’altronde è uno dei pochi leader africani ad aver rifiutato qualsiasi appoggio e influenza da parte degli occidentali.

Per la prima volta alla Casa Bianca potrebbe correre un candidato di colore, Baraci Obama. Che ne pensa?
Obama ha delle ottime possibilità. E’ uno che parla in modo chiaro e onesto. La strada gli è stata aperta da Powell e dalla Rice, che hanno ricoperto incarichi fondamentali nelle ultime due amministrazioni.

Lei che ne pensa della figura di Amin?
Era un soldato, tutte le sue azioni scaturivano dal suo essere soldato. Finchè stava nell’esercito aveva qualcuno che gli indicava chi fossero i nemici. Quando si è ritrovato Presidente se li è dovuti cercare da solo, spesso inventare

Ma non crede che fosse anche un dittatore?
Whitaker: Ah si, assolutamente!

 
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