Quel pazzo pazzo australiano: Stephan Elliot

Sono stati degli anni stranamente silenziosi per Stephan Elliott (nella foto il primo da destra). Aveva giurato di lasciare l’industria cinematografica quasi dieci anni or sono, si era ritirato sulle Alpi Francesi, dove sciando si era rotto la schiena, il bacino e le gambe.

Gli dissero che non sarebbe sopravvissuto ma sfidò la sorte e dal letto del suo ospedale iniziò a lavorare al computer. Fece il suo primo tentativo con Un matrimonio all'inglese e tentò anche un adattamento teatrale di Priscilla-La Regina del Deserto, il suo film di grande successo del 1994.


Priscilla The Musical, prodotto da London Backrow Productions (la Swan Lake di Matthew Bourne) ha infranto ogni record al box office della natia Australia. Al momento, è in fase di pre-produzione anche nel Regno Unito, dove è prodotto in partnership con il Really Useful Group di Adrew Lloyd Webber. Il musical andrà in scena presso il Palace Theatre, all’inizio del prossimo anno. Un matrimonio all'inglese segna il suo ritorno come regista.

Stephan Elliott è nato a Sydney in Australia ed ha trascorso gran parte della sua giovinezza dietro ad una Super 8. Quando fu inventata la Betacam è diventato uno dei pionieri dell’industria dei video per matrimoni. A quel tempo, era necessario un team di 3 uomini perchè l’apparecchio per la registrazione (che era separato dalla video camera) era grande e pesante e servivano due persone per trasportarla.Dai 13 ai 18 anni di età ha girato oltre 900 video di matrimoni.

Lasciò la scuola nel 1981 e si iscrisse al North Sydney Tech per frequentare un prestigioso corso di montaggio. Le richieste di ammissione al corso erano oltre 2000, i posti disponibili solamente 12. Nonostante avesse una grande esperienza nell’ambito dei matrimoni, il corso richiedeva comunque esami di Matematica e di Inglese. Sapendo bene che la sua dislessia non gli avrebbe permesso di superare l’esame parlò con il suo migliore amico (che si era appena diplomato con ottimi risultati in entrambe le materie) e gli chiese di iscriversi al corso assieme a lui. Durante l’esame si scambiarono i nomi. Stephan ottenne il 95% delle risposte giuste. Il suo amico il 27%. Stephan fu accettato nel prestigioso corso. Non ci volle molto perché si accorgessero che aveva barato.

Mentre studiava, continuò anche a cercare lavoro. E’ famoso l’episodio in cui arrivò a minacciare di incatenarsi alla porta di Kennedy Miller pur di ottenere un lavoro in Interceptor-Il Guerriero della Strada.

Un’altra produzione cadde sotto i suoi trucchetti scadenti: gli venne offerto il lavoro di lavapiatti nel film Silver City. Ma quando poi il 3° assistente alla regia si ammalò (alcuni sospettano a causa di un avvelenamento) Elliott prese il suo posto con molto piacere e così trascorse i dieci anni successivi lavorando come assistente alla regia in dozzine di film Australiani di dubbio gusto. Questi sono stati i suoi anni di NON formazione. Ha imparato COME NON FARE FILM.

Stephan, come era facile aspettarsi, ebbe un esaurimento e andò in Nuova Zelanda per una vacanza dalla durata indeterminata, ne tornò con la sua prima sceneggiatura dal titolo Scherzi Maligni. Avrebbe iniziato a scrivere molto prima se ‘Il controllo Ortografia’ fosse già stato inventato. Il progetto catturò l’attenzione del produttore vinicolo Rebel Penfold Russell, che aveva appena fondato una società di cinema, la Latent Image. Da allora, i due sono diventati inseparabili e trascorrono la maggior parte del tempo discutendo su chi debba raccogliere gli escrementi del cane dal prato.

Girare il film è stato un incubo perchè i finanziatori erano entrati in fase di liquidazione. Ma nonostante tutto, Scherzi Maligni, con Phil Collins, Hugo Weaving e Jo Burns, fu selezionato in Competizione al Festival del Cinema di Cannes del 1991.

Mentre erano a Cannes, la Produttrice della Latent, Andrena Finlay (moglie del produttore Al Clark), chiese a Stephan se avesse in mente qualche idea su un progetto a basso budget. Stephan aveva appena visto il padre di una drag queen strapparle la parrucca dalla testa durante una parata del Martedì Grasso, e così iniziò a prendere in considerazione la possibilità di fare un western australiano alla Sergio Leone - solo con dei travestiti.

In 14 giorni scrisse The Adventures of Priscilla Queen of the Desert. E’ un peccato che la parola Adventures sia così trascurata ai nostri giorni, perché, grazie alla A nel titolo, il film appare per primo sulle liste dei giornali di cinema, dei quotidiani e dei libri.

Al Clark entrò nel progetto come produttore e il film approdò a Cannes due anni più tardi, vincendo il Premio del Pubblico. In seguito ottenne premi da parte dell’AFI®, del BAFTA® e dell’ACADEMY®.

Stephan trascorse i dieci anni successivi a cercare di prendere le distanze da Priscilla. Quando in seguito gli fu chiesto di una possibile trasposizione teatrale del film, rispose: “Come **** pensate che si possa portare un film ambientato nel F******* deserto su un F******* palcoscenico”? Trascorse parecchi anni cercando di evitare di pensare ad un’idea di questo genere.

E’ (ancora) così ingenuo.

Seguirono altri due film, la black comedy Welcome to Woop Woop, con Rod Taylor, Barry Humphries, Rachael Griffith, e il thriller Eye-Lo Sguardo, con Ewan McGregor, Ashley Judd, KD Lang e Jason Priestley.

Entrambi furono un disastro. Per quanto riguarda il primo film, la Sam Goldwyn Company, nel bel mezzo delle riprese, fu acquisita dalla MGM, consegnando quello avrebbe dovuto essere un filmetto ad uno studio, che non aveva idea di cosa farne.

Durante le riprese del secondo film, i finanziatori dichiararono bancarotta, scappando con tutti i soldi. (Inoltre, in questo stesso periodo la costumista Lizzy Gardiner, nonché amica di lunga data di Stephan, girò un documentario dal titolo Killing Priscilla. Il documentario è diventato più famoso del film.)

Eppure, stranamente, entrambi i film furono invitati a Cannes e Venezia. Stephan si ritirò, giurando di non tornare mai più a dirigere un film.

Il resto è storia.

Stephan scia ancora tre volte all’anno.

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