Il tempo delle susine verdi
Autore: Paolo Hendel, Piero Metelli Adattamento:
Regia: Paolo Hendel
Musica: Ranieri Sessa Costumi:
Suono: Giorgio Vicini
Luci: Alessandro Scarpa
Compagnia: Produzione: Agidi srl
Interpreti: Paolo Hendel
Anno di produzione: 2009 Genere: monologo
In scena: fino al 24 gennaio al Teatro Parioli Via Giosue' Borsi, 20 - Roma

Paolo Hendel è un attore bravo e versatile: in questo monologo comico sull’amore è persino rilassato. Annuncia immediatamente di rinunciare alla satira politica e proprio in questo risiede il limite dello spettacolo in quanto, per sua stessa ammissione, è la verve che lo contraddistingue. Delega un assaggio di satira al personaggio di Pravettoni, politico del Nord che vorrebbe far diventare tutto di cemento, persino i mari per accorciare le distanze e creare nuovi posti di lavoro. Simpatico, ma non morde, anche perché Pravettoni assomiglia al sindaco di Roccofritto del programma “Zelig” e alle interpretazioni surreali di Marco Messeri nei programmi di Serena Dandini.
La parte migliore dello spettacolo è quando Hendel abbandona il filo conduttore e si lascia andare all’improvvisazione, interloquisce con lo spettatore in botta e risposta e nel bis racconta le vicissitudini di un cittadino normale che deve fare un check-up sanitario completo. La comicità ha bisogno di sporcarsi le mani, di concretezza, di una realtà condivisa dalle persone per poter far ridere. E Hendel lo sa.
Un attore come lui meriterebbe un testo migliore, magari anche scritto da altri. È la soluzione migliore quando l’ispirazione o la fonte d’ispirazione, che è la realtà stessa, non offre spunti. Spettacolo amaro e dispersivo.[deborah ferrucci]