Concha Bonita
Autore: Alfredo Arias, Renè de Ceccatty
Regia: Alfredo Arias Adattamento: Vincenzo Cerami, Nicola Piovani
Scene: Francesco Bancheri Costumi: Francoise Tournafond
Luci: Raffaele Perin Musica: Nicola Piovani
Produzione e Compagnia: Compagnia della Luna e Teatro Ambra Jovinelli
Interpreti: Gennaro Cannavacciuolo, Raffaele Latagliata, Sibilla Malara, Alejandra Radano, Catherine Ringer, Gianfranco Vergoni, Gabriella Zanchi, I Solisti dell’Orchestra Aracoeli
Anno di produzione: 2005 Genere: commedia
In scena: fino al 26 Ottobre, Teatro Ambra Jovinelli Via Guglielmo Pepe 43/47,
Tel. 06 4434.0262

Vista la situazione in cui versa lo spettacolo in Italia, sentire che una produzione è addirittura al quarto anno di repliche con una tournèe che ha toccato anche tappe europee, grida al miracolo.
È il caso di Concha Bonita, nella versione curata da Vincenzo Cerami e Nicola Piovani, che lo scorso 3 ottobre ha debuttato e aperto la stagione all’Ambra Jovinelli.
Vincitore nel 2005 del Premio Eti Gli Olimpici del Teatro come migliore commedia musicale, lo spettacolo, di ispirazione sudamericana, racconta la storia di Concha Bonita, che in passato si chiamava Pablo e di professione faceva il calciatore. Lasciata l’Argentina da Pablo, a Parigi si tesforma in donna, Concha appunto, tanto avvenente da meritare il soprannome di Bonita. E inizia così a fare strage di cuori; si assicura l’eredità di un vecchio italiano e con un conto in banca di tutto rispetto, affronta libera una nuova, meravigliosa vita. Fino a quando, dalla natìa Argentina non sbarca il fantasma del suo passato: Myriam, la compagna di quando era Pablo, insieme alla loro figlia adolescente Dolly, smaniosa d’incontrare il padre.
Era da tempo che il regista e autore Alfredo Arias pensava di mettere in scena la storia “en travesti” di Concha e l’incontro con il compositore premio oscar Nicola Piovani è stato fondamentale per la realizzazione del progetto. Questa fiaba moderna si avvale di ottimi professionisti che inquadrano lo spettacolo in un contesto di altissimo livello, a partire dai protagonisti (in ordine alfabetico) Gennaro Cannavacciuolo (Carlo) - Raffaele Latagliata (Raimundo) - Sibilla Malara (Dolly) - Alejandra Radano (Miriam) - Catherine Ringer (Concha) - Gianfranco Vergoni (Pablo) - Gabriella Zanchi (Evaavabette), i I Solisti dell’Orchestra Aracoeli diretti da Enrico Arias e tutto l’apparato tecnico con le sapienti luci di Raffaele Perin, i bellissimi costumi di Francoise Tournafond e le magiche ed essenziali scene di Francesco Bancheri.
Tutti questi elementi permettono di raccontare e osare una storia “altra” con tanta ironia e leggerezza, un’ora e cinquanta che vola via trascinati dalla simpatia di Concha e dalle musiche coinvolgenti che ritornano in orecchiabili refrain.
[emiliana palmieri]