Chiave per due
Autore: John Chapman, Dave Freman Adattamento e traduzione: Maria Teresa Petruzzi
Regia: Gianfelice Imparato
Scene: Gilda Cerullo Costumi: Adelia Apostolico
Luci: Musica: Patrizio Trampetti
Compagnia: La Pirandelliana
Interpreti:Tosca D’Aquino, Valerio Santoro, Loredana Giordano, Renato Giordano
Anno di produzione: 2008 Genere: commedia
In scena: fino al 14 dicembre, teatro Sala Umberto di Roma

Tosca D’Aquino è la protagonista della pochade inglese Chiave per due, scritta nel 1982 e proposta al Teatro Sala Umberto fino al 14 dicembre. La regia è curata da Gianfelice Imparato, che seguendo con dedizione e precisione il testo, mette a nudo le difficoltà che la società civile incontra nel sostenere l’istituzione del “matrimonio”.
L’attrice napoletana, infatti, nel ruolo di Enrichetta deve cercare di sbarcare il lunario e mantenere un adeguato tenore di vita, tenendo in piedi due relazioni con uomini sposati, un pubblicitario e con un pescatore, ignari di non essere “soli”. Tra i due amanti c’è di mezzo una “mammina” immaginaria opprimente e fantomatica, che tiene a freno i bollenti spiriti e la voglia di nozze.
La filosofia di Enrichetta è molto semplice: “Se un uomo una volta ogni tanto vuole prendere il taxi, non vuol dire che vuole vendere la macchina”. Ma quando per qualche tempo a casa si trasferisce Anna (Loredana Giordano), la sua amica del cuore da poco separatasi dal marito veterinario, l’intreccio si complica irreparabilmente. Da questo momento, l’appartamento diviene per i protagonisti il luogo deputato per scardinare la propria vita sentimentale, fino al raggiungimento di un finale a sorpresa.
Tipica commedia degli equivoci, Chiave per due è dominata da situazioni e dialoghi con ritmi accelerati, che si sovrappongono e incastrano nel tentativo dei personaggi, a conti fatti inutile, di nascondere la verità. Scenografia fissa, con quattro ambienti comunicanti, che facilitano i movimenti dei personaggi. Gli attori in scena (Tosca D’Aquino, Valerio Santoro, Loredana Giordano, Renato Giordano) sono in grado di tenere il ritmo, anche se ad palesare delle falle è proprio il testo, un po’ troppo datato.
[valentina venturi]