Aspettando Godot
Autore: Samuel Becket Traduzione: Carlo Fruttero
Regia: Lorenzo Loris
Scene: Daniela Gardinazzi Costumi: Nicoletta Ceccolini
Luci: Luca Siola
Musica: Andrea Mormina (consulenza)
Produzione: Teatro Out Off Stabile di Innovazione
Interpreti: Gigio Alberti, Mario Sala, Giorgio Minneci, Alessandro Tedeschi, Davide Giacometti
Anno di produzione: 2009 Genere: commedia

In scena: Teatro India, dal 3 all'8 novembre. Orari spettacolo ore: 21.00 domenica ore 18.00. Giovedì 5 novembre ore 10.30 replica straordinaria

L'attesa, la noia, l'incertezza e lo scorrere del tempo. Due uomini, un albero e delle ore da lasciar scorrere in attesa di un uomo. Un conoscente? Un amico? Un passante? Chissà.
Aspettando Godot, classico della drammaturgia contemporanea, scritto da Samuel Beckett è il simbolo dello scorrere delle ore con uno scopo incerto, ma obbligato. Al teatro India fino all'8 novembre è in scena la versione diretta da Lorenzo Loris, per la traduzione di Carlo Fruttero. I protagonisti, interpretati dagli istrionici Gigio Alberti e Mario Sala, un incrocio tra dei vagadondi e dei clown offrono se stessi e il loro “mondo” fatto di niente (scarpe, disturbi fisici, cappelli e pensieri in libertà) ad uno spettatore che vive con loro lo scorrere del tempo, inesorabile ed ineluttabile.
In scena solo una piattaforma rotonda (anch'essa rappresentativa del mondo circense) e la stilizzazione di un albero, inutile persino per suicidarsi. Sullo sfondo, mentre Gogo e Didi corrono, pensano ad alta voce e si relazionano con Pozzo e Lucky (Giorgio Minneci e Alessandro Tedeschi), scorrono le immagini in bianco e nero di gru che lentamente e senza soluzione di continuità, smuovono terra, a volte i protagonisti stessi, rimestando continuamente nel nulla. Un nulla che ci avvolge.
Il regista, dopo aver allestito Finale di partita, si cimenta ora con il testo beckettiano per eccellenza. E precisa: « È indubbio che attenendosi in modo ferreo alle regole che Beckett ci segnala si pensi di avere poca libertà di interpretazione, ma se si segue la sua gabbia di indicazioni si finisce per immagazzinare un tale bagaglio di informazioni che diventa quasi naturale costruire una regia senza dover rinunciare alla propria libertà creativa». Il testo, rappresentato la prima volta a Parigi il 3 gennaio 1953, è una pietra miliare del teatro del Novecento. Nel 2009 è ancora attuale, arricchito dall'interpretazione pulita e insieme personale degli interpreti tutti: Gigio Alberti, Mario Sala, Giorgio Minneci, Alessandro Tedeschi e Davide Giacometti. . [valentina venturi]