L'anatra all'arancia
Autore: William Douglas-Home, Marc-Gilbert Sauvajon Adattamento: N. Martino, E. Coltorti, A. Piccolo
Regia: Ennio Coltorti
Scene: Andrea Bianchi/Forlani Costumi: Rita Forzano
Luci: Sergio Noé Musica: Dino Scuderi
Produzione: Molise Spettacolo

Interpreti: Corrado Tedeschi, Deborah Caprioglio, Mino Manni, Samantha Fantauzzi, Gioietta Gentile

Anno di produzione: 2010 Genere: commedia
In scena: fino al 10 aprile 2011 al teatro Sala Umberto di Roma

Lisa e Gilberto De Roy, sposati da quindici anni, in apparenza conducono una vita tranquilla e senza preoccupazioni. Ma il tradimento è in agguato e inevitabilmente salta fuori l'altro. Serio e distinto, è l'esatto opposto di Gilberto. E a lei, Lisa, quest'uomo nuovo, più giovane e più bello non dispiace affatto. Anzi decide di abbandonare il marito e di partire con l'altro per… La città dell'Amore: Parigi! Riuscirà Gilberto a dissuadere la moglie dai propositi di fuga? E Lisa, potrà mai perdonare il marito farfallone? Cosa potrebbe accadere se Lui, Lei, L'Altro, la segretaria (sexy) di lui e una colf impicciona si trovassero a dover passare un week end tutti assieme 'appassionatamente'?

L'anatra all'arancia è un piccolo capolavoro del teatro leggero scritto da William Douglas-Home e Marc-Gilbert Sauvajon che rispecchia le tre regole aristoteliche: unità di spazio (la casa dei De Roy è l'ambientazione della commedia), tempo (il tutto si svolge in un weekend) ed azione (il gioco delle coppie non ha digressioni o sottotrame). Un perfetto meccanismo drammaturgico in cui il ritmo, la presenza scenica degli attori e l'amalgama tra questi, sono elementi necessari e sufficienti per una buona messa in scena.

Ecco perché non si spiega il festival di mossette, vocine e strizzatine continue ed accentuate verso il pubblico, proposte nella versione attuale diretta da Ennio Contorti. Un rivestimento “barocco” non necessario: anziché esaltare i punti di forza della commedia, li nasconde, appesantendoli all'interno di una recitazione sempre e perennemente sopra le righe. Giustificata dal ruolo della segretaria svampita e sexy per Samantha Fantauzzi, nata dal talent show “Amici” (terza edizione) e capace di trovare una propria strada espressiva tra musical e teatro; meno quello di Gilberto (Corrado Tedeschi), il padrone di casa cornuto. Con il passare del tempo la sua recitazione da sottile e contenuta, scivola nel fastidioso festival di cui sopra, a cui si scrive anche Gioietta Gentile nel ruolo della governante Teresa. Funzionale la presenza di Mino Manni nel ruolo di Leopoldo Serravalle-Scrivania così come quella di Deborah Caprioglio nel ruolo della moglie fedifraga, che fa del suo meglio per arginare il fiume in piena del partner artistico. Esasperato. [fabio melandri]