Anastasia, Genoveffa e Cenerentola
Autore: Emma Dante Adattamento: Emma Dante
Regia: Emma Dante
Scene: Emma Dante Costumi: Emma Dante
Luci: Gabriele Gugliara
Musica: Michael Jackson, Liza Minnelli, Gino Paoli, Massimo Ranieri, Franco Battiato
Compagnia: Compagnia Sud Costa Occidentale
Interpreti: Gisella Vitrano, Italia Carroccio, Valentina Chiribella, Davide Celona
Anno di produzione: 2010 Genere: favola

In scena: fino al 6 gennaio 2011 al Teatro Valle

La Cenerentola di Emma Dante è rock. E' sfortunata, ma sempre meglio delle due sorellastre bruttine, un po' stagionate e sciocche. Un vero disastro, se non ci fosse l'astuta matrigna, che non riesce a maritarle.
Trasformismi alla Brachetti dietro e davanti una semplice tenda, unica scenografia dell'intera storia: ora tenda di casa, ora tappezzeria lussuosa della sala da ballo del principe.

Lo sguardo di una bambina fantasiosa e leggera conduce lo spettatore alla divertente scena della preparazione al ballo. Come ci si veste? Da karateka? Sexy? Da bambola. O magari da sposa? Scarpe che volano, energia che sprizza da tutti i pori delle goffe sorellastre sulle note di "Billie Jean" di Michael Jackson. Ecco arrivare Smemorina, fata sbadata che rimette le cose a posto, che aiuta Cenerentola a trasformarsi e a raggiungere i suoi sogni.

Emma Dante coglie tutte le immagini e i suoni della nostra società, le scene comiche con lo schiaffo e pianto finali, i personaggi che si muovono sconnessamente come burattini siciliani o certi cartoni animati, la tradizione dialettale siciliana e musicale italiana. Li sintetizza e li restituisce al pubblico in una forma nuova. Guarda avanti. Il suo teatro è semplice e accurato, i colori sono usati come archetipi, la favola è ironica e leggera.

Anche il principe azzurro risulta più simpatico perché meno stereotipato. Non è perfetto, scivola quando balla e assume pose da Wanda Osiris quando si dispera per la perdita dell'amata sconosciuta dalla scarpetta d'argento, cantando la canzone di Massimo Ranieri "Perdere l'amore".

Cenerentola ha le sue risorse, grazie al piede giusto alla fine la spunta sulle agguerrite concorrenti con un tango mozzafiato "Senza fine". E vissero felici e contenti.
[deborah ferrucci]