L'amico di Fred
Autore: Pierpaolo Palladino Traduzione:
Regia: Pierpaolo Palladino
Scene: Alessia Sambrini Costumi: Alessia Sambrini
Luci: Alessia Sambrini Musica: Adriano Dragotta, Cesare Marinacci, Andrea Murchio
Produzione: Racconti Teatrali
Interpreti: Andrea Murchio, Pierpaolo Palladino
Anno di produzione: 2010 Genere: comico
In scena: fino al 17 ottobre al Teatro Dell'Orologio di Roma - Sala Grande

Con la forza di una raffica di mitra sparata nei bassifondi di Chicago, il mito di Fred Buscaglione irrompe nell'atmosfera stantia della musica italiana anni Cinquanta, contrassegnata dalle melodie dei primi festival di Sanremo, da "Papaveri e papere" a "Borgo antico", con un pubblico atrofizzato che affolla le balere per muoversi in pista al ritmo di "Romagna mia".

L'incontro di Ferdinando con Freddy, dall'anima decisamente soul e dai lunghi trascorsi nella Chicago di Al Capone, terra del vizio e del peccato, è il fulcro di una storia fantastica che intende riportare alla luce la breve ma folgorante carriera di uno degli artisti più moderni della musica italiana. Barattata l'anima a beneficio di uno stile unico e inconfondibile, con il supporto interessato di Freddy, Ferdinando lascia il posto a Fred Buscaglione "il duro di Chicago" dalla perenne sigaretta in bocca che lancia sulla scena, uno dopo l'altro, successi come "Whiskey facile", "Che bambola", "Eri piccola così", "Criminalmente bella".

Quando poi arriva l'ora di presentare il conto a Ferdinando, ormai diventato una star nazionale, in odore di partecipare a "Canzonissima" e al "Musichiere", il diavolo non sembra più cosi' convinto di prendersi quell'anima soul che ha contribuito a creare.

Messo in scena dalla compagnia Racconti Teatrali, "L'amico di Fred" è un racconto che si snoda attraverso le canzoni di Fred Buscaglione, eseguite dal vivo da Andrea Murchio. In particolare va segnalata l'interpretazione dell'evergreen "Guarda che luna". La scenografia, scarna ma funzionale, mette in primo piano un pianoforte, un tavolo da bar e l'immancabile bottiglia di whiskey. Pierpaolo Palladino, regista e autore dei testi, veste con bravura i panni, rigorosamente anni Cinquanta, del diavolo-artista pronto ad attrarre a sé acerbi talenti in cerca di autore.
[valerio refat]