Affittasi stanza per sole donne
Autore: Andrea Quintili
Regia: Andrea Quintili
Scene: Alessandro Martini Costumi:
Musica: Luci: Cristian Bove
Produzione: Fondazione del Teatro Stabile di Torino e OTC Onorevole Teatro Casertano
Interpreti: Andrea Quintili, Giovanbartolo Botta, Rossella Caniglia, Alessandra Evangelista, Camilla Rotundi, Alessandro Martini, Donatella Velardi, Brigida Di Costanzo
Anno di produzione: 2011 Genere: commedia
In scena: fino all'29 maggio al Teatro Antigone di Roma

Alla fine ci riescono. Gli attori imprigionano il regista e lo nascondono nello sgabuzzino. Risultato: un gruppo di scimmie impazzite, cani sciolti che interpretano i ruoli come vogliono, creando un coro di voci che si parlano l’una sull’altra, senza ritmo, con registri, tempi e dizioni diversi. La domanda sorge spontanea: dov’è finito il domatore di questo circo? È sul palcoscenico con le altre scimmie impazzite. Il Pieraccioni de' noantri Andrea Quintili è protagonista, autore e regista dello spettacolo “Affitasi stanza per sole donne”. E si diverte pure. Forse troppo.

L'idea di un uomo che si finge gay per trovare una stanza in affitto in un appartamento di tutte donne è anche carina, ma viene affogata da un mare di banalità e luoghi comuni. Tanto per cominciare il testo. I dialoghi non sono teatrali, troppe parole che non fanno fluire i dialoghi; molto linguaggio colloquiale e qualche parolaccia, un po’ eccessivi anche per una commedia brillante. Gli attori, poi, fanno un uso costante di ciò che in gergo teatrale si definisce “caccola”: aggiungono al testo impressioni personali orali e gestuali, con l'unico risultato di sporcare l’interpretazione. La sintesi e la pulizia, invece, a teatro sono d’obbligo. La regia infine delega l’orchestrazione ai singoli attori: un rischio e un’opportunità. Rischio perché ogni opera teatrale, anche la più semplice, è frutto dell’armonia di parti diverse; se manca si rischia l’anarchia e il messaggio non arriva. Opportunità: gli attori più bravi emergono, ovvero Brigida Di Costanzo (Francesca è semplice ma efficace, la dizione è curata nonostante la giovane età) e Camilla Rotundi (Fabiana è godibile con quella camminata sbilenca, l’aria svagata e gli occhi sempre spalancati).

In sintesi i talenti individuali e l’entusiasmo della compagnia non bastano a salvare lo spettacolo. Si ha la sensazione di aver assistito ad una recita scolastica. [deborah ferrucci]