Una moglie bellissima
id.
Regia
Leonardo Pieraccioni
Sceneggiatura
Giovanni Veronesi,
Leonardo Pieraccioni
Fotografia
Italo Petriccione
Montaggio
Stefano Chierchiè
Scenografia
Francesco Frigeri
Costumi
Claudio Cordaro
Musica
Gianluca Sibaldi
Interpreti
Leonardo Pieraccioni, Laura Torrisi, Gabriel Garko, Massimo Ceccherini, Rocco Papaleo, Tony Sperandeo, Chiara Francini, Carlo Pistarino, Francesco Guccini, Giorgio Ariani, Alessandro Paci
Produzione
Levante, Ottofilm, Medusa Film, Sky
Anno
2007
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
96'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
14-12-2007
Giudizio
Media

Mariano è un ortolano felicemente innamorato della sua bella mogliettina tutta curve che attira inevitabilmente gli sguardi e i complimenti di tutto il paese, stavolta Anghiari sempre nella provincia aretina come i precedenti di Pieraccioni, ultimo erede della commedia all'italiana che appartiene al filone dei toscanacci, che ha in Monicelli il massimo mentore e rappresentante.
Mariano si divide tra gli amici, con cui organizza una rappresentazione amatoriale del musical di Grease e con cui passa le vacanze in campeggio e la vita matrimoniale. Ha un sogno ed è quello di aprire un negozio di frutta e verdura per mollare il banco al mercato. Ma per realizzare i propri desideri in questa Italia di oggi, non è facile, tra rate, mutui, condoni e tasse esose e assurde. Mancano i soldi e Mariano perde le speranze come il suo amico prete che si è rinchiuso in un mutismo inspiegabile e che da un giorno all'altro decide di non celebrare più la messa con conseguenze disastrose sulla fede della comunità di vecchiette e chierichetti. Finché un giorno tra i banchi della frutta, un fotografo di moda annoiato e privo di stimoli, nota le generose prosperità della moglie di Mariano e propone alla coppia un assegno da cinquecentomila euro per immortalare sul calendario il corpo di Miranda. Le lusinghe del mondo dello spettacolo fanno gola a tutti e così l'amore subirà un duro colpo per l'avidità e l'egoismo di entrambi.
Giunto al suo ottavo film, Pieraccioni si presenta all'appuntamento di Natale con una favola sinceramente stanca e che gira intorno a un unico tema:è più importante essere o apparire? Pieraccioni non è regista da infilare una gag dietro l'altro, alternando meccanicamente gli sketch alle barzellette, ma non si spinge molto più in là.
In Una moglie bellissima, Pieraccioni sembra lasciato solo a reggere l'intero impianto comico (e un paio di cose gli riescono particolarmente bene, ad esempio quando riceve l'offerta milionaria la sua reazione con l'aspirapolvere è da antologia) perché le figure di Rocco Papaleo e di Massimo Ceccherini, sono latitanti e guardano all'ennesimo tentativo di seduttore di Pieraccioni con aria frastornata e smarrita. A dir la verità il quintetto di protagonisti, compresi quindi oltre ai personaggi già citati, l'allampanato Gabriel Garko e la "cicognona" Laura Torrisi che non ha molti problemi a differenza del suo personaggio, di mostrare i centimetri di gambe e di seno, sembrano tutti un po' girare a vuoto, tra battute già sentite ed equivoci imbarazzanti. Il confronto/scontro su cui si regge la commedia, la dialettica tra il paese e il mondo dello spettacolo poi è assolutamente di facciata e non genera una vera spirale di feroce critica sarcastica. La rappresentazione dei due ambienti rimane stereotipata, e se nelle sequenze che riguardano gli amici di Mariano qualche risata ci scappa (soprattutto negli scambi tra Ceccherini e suo figlio, di una tenerezza infinita) quelle che riguardano il bel mondo fatto di veline e aitanti fotografi ripropone lo stile televisivo, o meglio quello che la gente si immagina di quel mondo a forza di reality e di vallettopoli, senza sforzarsi di metterlo troppo alla berlina. Dopotutto la protagonista viene proprio da un'edizione del Grande Fratello e la sua credibilità come bella del paese che conosce improvvisamente la celebrità è assolutamente aleatoria. Pieraccioni dimostra sicuramente di conoscere la storia della canzone italiana, e non solo visto come riesce a omaggiare il musical di Grease, e certi brani usati come contrappunto alle situazioni comiche sono un suo personale marchio di cui deve andare fiero, ma questo non basta a dare nerbo alla commedia e a sfruttare le potenzialità di una materia come quella della provincia toscana.

[matteo cafiero]