Il seme dalla discordia
id.
Regia
Pappi Corsicato
Sceneggiatura
Pappi Corsicato, Massimo Gaudioso
Fotografia
Ennio Guarnieri
Montaggio
Giogiò Franchini
Scenografia
Antonio Farina
Costumi
Maria Grazia Colombini
Musica
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Interpreti
Caterina Murino, Alessandro Gassman, Martina Stella, Michele Venitucci, Valeria Fabrizi, Isabella Ferrari, Iaia Forte, Angelo Infanti, Lucilla Agosti, Monica Guerritore, Rosalia Porcaro
Produzione
Rodeo Drive, Medusa Film, Sky
Anno
2008
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
85'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
05-09-2008
Giudizio
Media

Una giovane e bella donna, Veronica (Caterina Murino), sposata ad un rappresentante di fertilizzanti, passa la vita tra la sua casa nel Centro Direzionale di Napoli e il piccolo negozio di abbigliamento aperto anni prima dalla madre (Valeria Fabrizi) che ancora collabora con lei. Veronica, donna esuberante nel modo di fare e nell’aspetto, decide di aprire un nuovo e più grande negozio.
Come Veronica anche suo marito Mario (Alessandro Gassman), troppo occupato nel lavoro, è responsabile della distanza che si crea nella loro coppia. Il mondo che li circonda e i fatti che avverranno contribuiranno a creare “Il seme della discordia"...
Liberamente ispirato a La marchesa Von O di Heinrich Von Kleist - “Nonostante risalga all’inizio dell’800 la storia contiene diversi temi attuali e facilmente trasportabili all’epoca contemporanea: un’acuta esplorazione del femminile ed un’attenta analisi dell’istituzione familiare” racconta il regista Pappi Coricato – Il seme della discordia segna il ritorno al cinema del regista napoletano a 7 anni dal suo ultimo sfortunato lavoro Chimera.
La messa in scena del film è quanto più lontana da una verosimiglianza con la realtà, grazie ad una fotografia coloratissima, una recitazione straniante e distaccata, una scenografia astratta ma che ricorda un certo cinema popolare degli Anni 60, clima sottolineato dalla curiosa e grottesca colonna sonora. Il risultato è una commedia leggerissima come una piuma, un divertissment d’autore in bilico tra non-sense e parodia di classici e non, a partire dal manifesto in puro stile American Beauty. Un intreccio lieve, quasi inconsistente da il via ad una serie di eventi, spesso divertenti, è puro pretesto per la messa in scena di una galleria di caratteri umani grotteschi e surreali che si amalgamano tra di loro come un quadro astratto. Una galleria di donne che sembrano uscite da un film di Almodovar, in cui Caterina Murino dimostra ampie capacità recitative ed una dose non indifferente di autoironia, elemento che l’accomuna a Martina Stella, che nel balletto iniziale sembra fare il verso alla Gloria Guida ed Edwige Fenech si pecoreccia memoria. Divertenti camei di Isabella Ferrari (l’amica ristoratrice con quattro figli a carico) e Iaia Forte con il suo orgasmo ritardato che strappa più di una risata. Meno riusciti, con meno mordente i personaggi maschili, come un contorno insipido accanto ad un secondo troppo saporito. Imperfetto ed altalenante come il suo autore. [fabio melandri]