Quel che resta di mio marito
Bonneville
Regia
Cristopher Rowley
Sceneggiatura
Daniel Davis, Cristopher Rowley
Fotografia
Jeffrey Kimball
Montaggio
Lisa Fruchtman,
Anita Brandt Burgoyne
Scenografia
Cristopher DeMuri
Costumi
Sue Gandy
Musica
Jeff Cardoni
Interpreti
Jessica Lange, Kathy Bates, Joan Allen, Tom Skerrit
Produzione
SenArt Film
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
93'
Distribuzione
Teodora Film
Uscita
17-10-2008
Giudizio
Media

Tre amiche, un dolore, un viaggio, molte riflessioni.
Arvilla Holden (Jessica Lange) ha appena perso il marito e l’odiosa figlia di lui la minaccia di toglierle la casa se non le restituisce le ceneri del padre, il punto è che Arvilla ha promesso al marito di spargere al vento le sue ceneri perché lui, grande viaggiatore nella vita, potesse tornare a viaggiare per sempre.
Piena di dubbi parte in macchina dall’Idaho verso Santa Barbara per portare le ceneri dell’amato alla famiglia d’origine, accompagnata dalle amiche di tutta la vita: Margene (Kathy Bates), un single attempatella, fuori forma e piena di verve ed ironia e Carol (Joan Allen) timida madre di famiglia sostenuta da valori incrollabili che le danno sicurezza. Il viaggio, ricco di incontri e contrattempi sarà l’occasione per riflettere e scegliere tra ideali e praticità.
Un film sorretto da una regia pulita e da una fotografia appropriata insieme ad una sceneggiatura magari non ricchissima di spunti, ma solida, che non lascia margini di dubbio ed esaurisce bene la storia centrale e le microstorie che di volta in volta si legano al filo principale.
Ben recitata sia dalle protagoniste che dai comprimari; d’altronde nessuno di loro è l’ultimo arrivato di Hollywood! La pellicola riesce a parlare degli ideali di una generazione Americana che sta invecchiando senza cadere nel tranello del “come eravamo”.
Jessica Lange brava nel ruolo di una donna combattuta tra la fedeltà a se stessa, a l’uomo che ha amato, ad un ideale di libertà condiviso con lui e la necessità di una scelta dettata dalla logica e dalla razionalità. Kathy Bates, ottima nel ruolo della spalla che porta ironia e buon senso al terzetto, gigioneggia ogni tanto con la cinepresa, ma se lo può permettere; Joan Allen completa il terzetto regalando quelle sfumature puritane che caratterizzano una parte della società statunitense.
Intelligenti ed equilibratrici le figure maschili piccole ma fondamentali nel determinare con la loro testimonianza di vita le scelte finali della protagonista; interpretate da Tom Skerrit (M.A.S.H., Harold e Maud, Alien) e dal giovane Viktor Rasuk.
Un film onesto, senza le pretese del capolavoro, ma fatto con impegno e correttezza. Si lascia guardare. [jacopo angiolini]