Non è un paese per vecchi
No Country for Old Men
Regia
Joel Coen, Ethan Coen
Sceneggiatura
Joel Coen, Ethan Coen
Fotografia
Roger Deakins
Montaggio
Roderick Jaynes
Scenografia
Jess Gonchor
Costumi
Mary Zophres
Musica
Carter Burwell
Interpreti
Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin, Woody Harrelson,
Kelly MacDonald, Garret Dillahunt, Tess Harper
Produzione
Scott Rudin, Mike Zoss per Paramount Vantage, Miramax Films
Anno
2007
Nazione
USA
Genere
thriller
Durata
123'
Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
22-02-2008
Giudizio
Media

- Se non torno, dì a mia madre che le voglio bene!
- Ma Llewelyn, tua madre è morta!
- Allora glielo dirò io.

Il matrimonio tra la letteratura di Cormac McCarthy ed il cinema di Joel e Ethan Coen, era cosa da farsi prima o poi. Per le tematiche – personaggi border line, la descrizione di un mondo che va a pezzi, la lotta umana contro la malvagità, un umorismo dark, la descrizione lucida della violenza dei tempi moderni, l’interazione tra tentazione, sopravvivenza e sacrificio - e lo stile visivo, epico, umanista che li accomuna.
Accade con Non è un paese per vecchi, un giallo energico e vigoroso, pieno di suspense e di umorismo, che si legge tutto d’un fiato e che racconta la storia di un uomo onesto che per caso si imbatte in più di 2 milioni di dollari in contanti al confine con il Texas- E’ la storia di un inseguimento mozzafiato, di una riflessione provocatoria sul bene e il male in un Ovest moderno che è diventato una terra senza leggi più violenta della mitica frontiera di un tempo.
Quando Llewelyn Moss (Josh Brolin) recupera sulla scena di una regolamento di conti andato male due milioni di dollari, intuisce il pasticcio in cui si sta cacciando – Sto per fare una cazzata ma la farò comunque – ma non fino in fondo. Perché sulle sue tracce oltre allo sceriffo prossimo alla pensione Bell (Tommy Lee Jones), si mette uno spietato killer, Anton Chigurh (Javier Bardem), un uomo misterioso e sanguinario che tiene le redini di tutto e decide la sorte col lancio di una monetina. Insomma la classica persona che non vorreste mai incontrare anche perché difficilmente potreste poi andarlo a raccontare.
Da questo evento o, come lo definirebbe Hitchcock, McGuffin, parte un road movie astratto e violento, freddo e coinvolgente, attraverso le lunghe, dritte, assolate strade al confine tra il Texas ed il Messico. Un viaggio fisico e filosofico in un mondo che sta cambiando troppo in fretta, dove la linea di confine tra umanità e bestialità è un filo rosso di sangue rappreso, uscito da corpi essiccati al sole nell’indifferenza totale.
“Quando si smette di dire grazie e scusa, allora è la fine.” Così lo sceriffo Bell descrive un’America che non riconosce più ed i cui non si riconosce più. Un paese in cui esci di casa la mattina senza sapere se ne farai più ritorno la sera; un paese in cui la pietà e la misericordia hanno perso diritto di cittadinanza, dove la generosità dei comportamenti viene pagato con il prezzo della vita.
“C’è un bel po’ di umorismo nel libro, anche se sarebbe strano chiamarlo precisamente un libro umoristico” dice Joel Coen “E’ sicuramente molto dark – e questa è stata la caratteristica che abbiamo fatto prevalere. Il libro è anche molto violento, sanguinoso. Per questo il film è forse il più violento che abbiamo mai fatto. Da questo punto di vista rispecchia il romanzo in modo molto preciso, spero.”
Non è un paese per vecchi è un thriller dall’andamento lento, carsico, capace di penetrare nel fondo del terreno, nascondendosi prima di esplodere violentemente in superficie. Parallelamente lo stile cinematografico dei Coen si è fatto asciutto come mai in passato, essenziale nei movimenti di macchina, attento ad ogni minimo dettaglio ed attraverso l’annullamento del commento musicale alla pellicola, i Coen fanno letteralmente “parlare” il paesaggio. “L’ambientazione è in realtà una parte della ragione per cui volevamo fare questo film” dice Ethan Coen. “Abbiamo girato il nostro primo film (Blood Simple - Sangue Facile) in Texas, anche se a Austin, ma anche quella volta abbiamo viaggiato per tutto il Texas occidentale, e eravamo attratti dall’idea ancor prima di leggere il libro.” Ethan Coen continua: “L’ambiente è fondamentale nel libro che tratta del luogo in cui si svolge la storia più di qualsiasi altra cosa. E’ un paesaggio meraviglioso, ma in modo desolato più che pittoresco. Non è un posto facile dove vivere e questo è importante per il contenuto della storia – il confronto dell’uomo con questo ambiente duro.” Joel è d’accordo: “E’ un luogo che ha una storia di violenza e di inospitalità. Come in tutti i romanzi di Cormac McCarthy, l’ambiente è anch’esso un personaggio e non può essere separato dalla storia.” La fotografia di Roger Deakins veste il paesaggio sui contrasti tra la luminosità degli esterni con il buio degli interni e il paesaggio sbiancato con i colori sgargianti del mondo notturno”.
Ma come in tutti i film dei fratelli Coen, Non è un paese per vecchi, è una pellicola di personaggi; un gioco al massacro imperniato su tre colonne portanti. Il buono. Lo sceriffo Bell, un uomo che tenta di venire a patti con l’assurda realtà di un mondo intorno a lui che continua a peggiorare nonostante i suoi innumerevoli sforzi per renderlo migliore: ”Nel corso della storia, lo Sceriffo Bell si ritrova sopraffatto da questa nuova mostruosa forma di criminalità con la quale deve avere a che fare. – racconta Tommy Lee Jones - Ma comincia a imparare che reagire con disillusione e disappunto è del tutto inutile.”
Il cattivo Chigurh, un uomo descritto nel libro come uno senza senso dell’umorismo” dice Joel. “Ma, oltre questo, il suo background è alquanto vago. Lui è spietato ma c’è anche qualcosa di misterioso in lui. Non sai bene da dove viene.” Il suo interprete Bardem, in odore di Oscar come ci/gli auguriamo, così lo descrive: “Uno dei temi del film è questa grande ondata di violenza che si è impossessata del mondo e Chigurh è il simbolo di questa violenza perché non ha radici, è spietato e inarrestabile.”
Il terzo personaggio è una via di mezzo, né buono né cattivo, reduce del Vietnam, classico vecchio ragazzo texano con un cuore d’oro che non avrebbe mai infranto la legge – fino a quando non si imbatte in una ingente somma di denaro sporco che sembra appartenere a un gruppo di cadaveri. “Moss è una persona regolare che viene a trovarsi in circostanze straordinarie e che ha un momento di debolezza istintivo in cui decide di appropriarsi di un pacco di soldi che non sono suoi” spiega Ethan Coen. “Poi, passa il resto del film a cercare di evitare le conseguenze. Lui è il centro dell’azione.”
Un ritorno magistrale dei Fratelli Coen al genere noir, a quel cinema lucido, coinvolgente, efferato capace di capolavori assoluti come Crocevia della morte, Fargo, L’uomo che non c’era. [fabio melandri]

Miglior Film; Miglior Regia; Miglior Attore Non Protagonista (Javier Bardem); Miglior sceneggiatura non originale