Il cosmo sul comò
id.
Regia
Marcello Cesena
Sceneggiatura
Aldo, Giovanni, Giacomo, Valerio Bariletti, Marcello Cesena
Fotografia
Agostino Castiglioni
Montaggio
Danilo Torchia
Scenografia
Paolo Monzeglio
Costumi
Valeria Campo
Musica
Paolo Silvestri
Interpreti
Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Silvana Fallisi, Sara D’Amario, Angela Finocchiaro, Isabella Ragonese, Sergio Bustric, Victoria Cabello, Raul Cremona, Alfredo Colina, Debora Villa
Produzione
Medusa Film, Agidi Srl
Anno
2008
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
100'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
19-12-2008
Giudizio
Media

Il formato corto si addice ad Aldo, Giovanni e Giacomo. Dopo cinque lungometraggi ed aver tastato il gusto del pubblico con la versione cinematografica del loro spettacolo teatrale Anplagghed, eccoli riscoprire una formula che ha fatto grande il cinema comico italiano del passato - il film ad episodi - e presentarsi per queste feste natalizie con Il cosmo sul comò diretto da Marcello Cesena.
Quattro episodi legati tra loro dai bizzarri insegnamenti di un maestro orientale - Tsu’ Nam (Giovanni) – ai suoi due discepoli (Aldo e Giacomo), all’ombra di un ginko biloba, una massiccia e leggendaria pianta frondosa dai poteri ancestrali. Il metodo di insegnamento del maestro è arcaico, ma semplice ed efficace: far raggiungere “l’illuminazione” attraverso l’uso di un nodoso bambù.
Cornice per quattro episodi, dalla resa altalenante sia dal punto di vista cinematografico che comico. Nel primo episodio, Milano Beach, i nostri sono alle prese con le classiche partenze intelligenti estive e le rispettive famiglie tutt’altro che entusiaste nel seguire i rispettivi capi-famiglia. Episodio introduttivo che punta su gag viste e riviste, che suscitano sorrisi più che altro per la simpatia dei protagonisti.
Nel secondo episodio siamo alle prese con scene di vita naif all’interno di un quartiere, che ruota intorno a una cadente chiesa di periferia e al suo parroco. Tra offerte rubate, confessioni continue, ed una improbabile quanto improvvisa borsa piena di denaro che mette a dura prova l’onestà più o meno convinta dei tre, è un insieme di gag sconnesse e fini a se stesse che divertono senza lasciare alcuna traccia.
Il terzo episodio è un piccolo capolavoro. I Tre diventano parte integrante dei ritratti di una pinacoteca che espone opere di celebri artisti e trasmigrano da un quadro all’altro. Effetti speciali messi al servizio di un’idea geniale che da spunto a gag irresistibili ed a una battuta che diverrà presto uno slogan: equilibre, equilibre equilibre…
Nel quarto e conclusivo episodio, Giacomo e compagna cercano di avere un bambino mentre Aldo e Giovanni allargano anno dopo anno le rispettive famiglie. Alle prese con medici, vati, santoni della fertilità, un viaggio divertente e divertito nel desiderio di paternità.
Aldo, Giovanni e Giacomo mantengono il loro carattere identificativo di una comicità surreale, garbata, priva di scurrilità ed idee che però funzionano ad intermittenza come le luci natalizie di questi giorni. Ma pur nella loro imperfezione rimangono i più fini e disincantati narratori di questa variopinta specie umana a cui tutti noi apparteniamo. [fabio melandri]