Fight Club
Titolo originale
Fight Club
Autore
Chuck Palahniuk
Anno
1996
Editore
Mondadri (2006)

La prima regola del fight club è: non si parla del fight club”. Impossibile, per i personaggi che popolano questo romanzo, non contraddire questa regola. Gli occhi pesti, i visi coperti di lividi ed escoriazioni sono l’insegna principale di questo club, nel quale, come recita l’ottava regola “se è la vostra prima serata, allora dovete combattere”. E la fine del combattimento arriva, (terza regola), solo quando “qualcuno si accascia, è spompato, grida basta”.
Tyler Durden, il protagonista, è un guru dei nostri giorni, nichilista ed autodistruttivo, mosso dalla consapevolezza che nostro dovere non è fare carriera e guadagnare di più per comprare cose delle quali non abbiamo nessun bisogno, ma distruggere l’esistente, partendo dal proprio annientamento fisico, fino ad arrivare ad un moderno medioevo nel quale poter andare a caccia tra i boschi cresciuti tra le rovine del Rockefeller center. Per essere autenticamente liberi, perché “le cose che possiedi, alla fine ti possiedono”. L’idea si diffonde, nuovi club si aprono in tutte le principali città americane e nuove reclute arrivano ogni giorno a chiedere di far parte di questo esercito finanziato, nel rispetto della comune volontà catartica, da una produzione artigianale di sapone: “se hai abbastanza sapone, puoi far saltare in aria tutto il mondo”. Ma ogni esercito si prefissa, prima o dopo, la conquista del potere, e quello che era inizialmente un programma limitato allo scontro personale si espande fino a diventare il progetto caos, autentica spinta rivoluzionaria che si prefiggerà la distruzione della società.
Ogni generazione adotta, prima o poi, i propri simboli e questo folle ed anarchico romanzo, scritto in uno stile innovativo, pieno di ripetizioni di testo e caratterizzato da un ritmo incalzante, ha finito per conquistare l’immaginario di quella che è stata tristemente definita Generazione X. La prima che, pur cresciuta senza il sostegno (o il rifiuto) di una ideologia dominante, sa anche riconoscersi nel rifiuto dei falsi valori, il consumismo ed il carrierismo fini a se stessi sopra tutti, che altri vorrebbero imporle.
[danilo buratti]

dello stesso autore | soffocare | cavie | invisible monster |


Charles Michael "Chuck" Palahniuk (21 Febbraio 1962) è uno scrittore statunitense. I genitori di Palahniuk sono di origine russa e francese. Il suo cognome deriva dai rispettivi nomi dei nonni ucraini: Paul e Nick. Chuck intraprende la scrittura all'età di 6 anni. Frequenta e abbandona la scuola di giornalismo, fa svariati lavori (camionista, meccanico). Si laurea successivamente all'università dell'Oregon. Verso i trent'anni scrive il suo primo romanzo Invisible Monsters, una storia di apparenze, di cambiamenti d'identità, nel quale l'immagine edonistica domina la realtà. Il suo stile è scientifico e crudo. Viene respinto dalle case editrici. Nel 1996, dopo diversi rifiuti, pubblica il suo secondo romanzo, Fight Club, dal quale David Fincher trae un film che lo trasforma in un autore di culto. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo Soffocare, Ninna Nanna, Diary.