Forse è “spettacolarizzazione” la prima parola che viene in mente assistendo al “Macbeth” diretto da Luca De Fusco. Un’atmosfera onirica contrassegna la vicenda del vassallo di re Duncan di Scozia, divorato dall’ambizione e dalla brama di potere instillatagli dalla profezia di tre streghe e che il regista sceglie di ambientare dietro un lieve sipario realizzato con sottilissimi fili neri che, a mo’ di velatino, crea una sorta di filtro che separa scena e platea.
La storia di Macbeth che, insieme alla moglie progetta e porta a compimento il regicidio per salire al trono, qui è un alternarsi di scene rimandate nei primi piani su dei maxi schermi che dovrebbero restituire l’intensità della recitazione. I protagonisti Luca Lazzareschi e Gaia Aprea sono impeccabili, così come la compagnia tutta. Ma questo “mestiere” che si declina in una dizione perfetta e in intenzioni da manuale non riesce a trascinare, allontanando in modo brusco qualsiasi coinvolgimento emotivo.
La commistione – annunciata – fra teatro, installazioni video, musica e danza investe gli spettatori, bombardati da mille stimoli diversi, senza produrre alcun trasporto. Anche la scena, nonostante i pochi elementi e che al centro posiziona un trono che dovrebbe giganteggiare, appare da un lato modesta e dall’altro claustrofobica. Gli attori si muovono nello spazio scenico con rigidità, attenti a non mancare le camere che proiettano i loro volti, chiudendo l’intero spettacolo in una gabbia che ingessa emozioni e sentimento.
Titolo | Macbeth |
Autore | William Shakespeare |
Regia | Luca De Fusco |
Musiche | Ran Bagno |
Scene | Marta Crisolini Malatesta |
Costumi | Zaira de Vincentiis |
Coreografie | Noa Wertheim |
Luci | Gigi Saccomandi |
Interpreti | Luca Lazzareschi e Gaia Aprea con (in ordine alfabetico): Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Francesca De Nicolais, Claudio Di Palma, Luca Iervolino, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Enzo Turrin e con le danzatrici della compagnia Körper Chiara Barassi, Sibilla Celesia e Sara Lupoli |
Durata | 135' |
Produzione | Teatro Stabile di Napoli / Teatro Stabile di Catania Fondazione Campania dei Festival / Napoli Teatro Festival Italia |
Anno | 2016 |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
In scena | Al Teatro Quirino di Roma fino al 4 dicembre 2016 |
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