Allo spegnersi della luce naturale del sole che tramonta sulle rovine del Parco Archeologico di Ostia Antica, si accendono quelle artificiali con cui è stato addobbato l’anfiteatro romano che ospita fino a metà Agosto la rassegna “Aspettando la luna”. In scena “La donna di Samo”, la commedia degli equivoci scritta da Menandro ed interpretata da Pietro Longhi e Paolo Perinelli, per la regia di Silvio Giordani.
“La donna di Samo” del titolo è Criside, già etèra (nella società dell’antica Grecia, erano cortigiane e prostitute sofisticate) e poi compagna del benestante mercante ateniese Demea. Attorno alla figura della donna ruotano le vicende di due famiglie in un intreccio di amori, equivoci e inganni che si scioglie nell’immancabile lieto fine. L’opera può essere definita una commedia degli equivoci e, nonostante tutti si comportino in assoluta buona fede e manchi una figura che rappresenti il malvagio o antagonista al protagonista (che varia più volte durante lo svolgersi della commedia), la situazione rischia sempre di precipitare. Al centro della vicenda la figura di Criside che emerge per sensibilità e modernità: la donna accetta accuse ingiuste e anche di essere cacciata di casa senza ribellarsi, solo per solidarietà femminile. Demea, protagonista maschile, è la trasformazione menandrea di un classico personaggio comico del passato: l’uomo maturo innamorato di una giovane che da comico, nella scrittura elegante di Menandro, si trasforma in controverso personaggio dai mille risvolti psicologici che lotta con se stesso ma non può impedirsi di essere roso dalla gelosia. La famiglia, microcosmo su cui si specchia la società ateniese del tempo, è al centro dell’interesse quasi sociologico di Menandro, dove ogni relazione è giocoforza tanto di potere ed interesse quanto di passione e sentimento.
Ogni emozione è resa con spirito leggero, buon senso del ritmo ed emozionante partecipazione nella messa in scena di Silvio Giordani, anche se la citazione dantesca che chiude la commedia, tende a spingersi oltre le intenzioni dell’autore stesso, volendo caricare la commedia di un “significante” eccessivo. Peccato veniale per una sovrabbondanza di “drammaturgia”. Applausi convinti e ripetuti al termine con la compagnia richiamata più volte sul palcoscenico spoglio a cui l’architettura antica e lo scorcio di campagna romana sullo sfondo, donano un sapore inusuale ma sincero del teatro che fu…
Autore | Menandro |
Regia | Silvio Giordani |
Interpreti | Pietro Longhi, Paolo Perinelli, Annachiara Mantovani, Danilo Celli, PIerre Bresolin, Guido Goitre, Olimpia Alvino |
Durata | 90' |
Anno | 2015 |
Genere | commedia |
Applausi del pubblico | Ripetuti |
In scena | 29 luglio 2015 Teatro Ostia Antica |
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