Fa più paura la realtà o l’immaginazione, la vita quotidiana o il sogno? Forse la vera paura sta in quella terra di mezzo, ancora inesplorata, che riguarda la nostra psiche, ciò che noi in prima persona e in quanto esseri umani pensiamo possa essere realmente la paura. A farla entrare o a tenerla a debita distanza c’è una porta, limite che determina conseguenze imponderabili. “I vicini”, l’ultimo testo scritto da Fausto Paravidino commissionatogli dal Théâtre National De Bretagne, in scena al Piccolo Eliseo di Roma fino al 24 aprile e di cui è anche regista e protagonista, è un concentrato di stimoli e parole. C’è tanto nella sua scrittura che si declina in battute pregne e mai banali, in dialoghi serrati e drammaturgicamente impeccabili. C’è così tanto che nei cento minuti di spettacolo, ottimamente interpretato dai cinque protagonisti, a un certo punto sembra di perdere la rotta. Un senso di spaesamento coglie all’improvviso, man mano che la storia va avanti fino ad arrivare a una conclusione che sembra scritta più nell’impellenza di trovare un finale, che per la naturale chiusura di una vicenda.

Fausto Paravidino e Sara Putignano in una scena de "I vicini"

Fausto Paravidino e Sara Putignano in una scena de “I vicini”

La storia si apre su un quadro che ricorda le atmosfere hopperiane con la luce (realizzata da Lorenzo Carlucci) che entra da una finestra e che illumina la stanza a seconda delle ore della giornata. Anche Greta (Iris Fusetti), compagna di un Paravidino del cui doppio non viene mai pronunciato il nome, ha le espressioni e le movenze nervose ma allo stesso tempo sinuose delle donne ritratte dal pittore americano. Alcuni rumori che arrivano dal pianerottolo creano paura nell’uomo, che ne parla con la compagna al suo rientro a casa. Si tratta dei nuovi vicini la cui presenza genera la curiosità di lei e il timore di lui. I vicini – proprio oltre quella porta di cui prima – non sono altro che l’ignoto, ciò che non si conosce e di fronte al quale si possono provare appunto questi due sentimenti contrapposti. Greta no, lei non ha paura dei vicini; a lei spaventano i sogni che nella notte si confondono con visioni e con l’irrazionale paura dei fantasmi. Come quello di una vecchia signora (Barbara Moselli), l’ex vicina di casa, presenza angosciante di tutta la pièce e che sarà il filo che legherà ogni scena. E poi ci sono i vicini (Davide Lorino e Sara Putignano) entrambi sui generis: una coppia di cui non si comprendono gli intenti né i trascorsi, che entrano quasi con prepotenza nella vita di Greta e del compagno. Due coppie all’apparenza diverse si scoprono, come spesso accade, più simili di quanto non pensassero. E più si avvicinano i caratteri, in una evoluzione dei personaggi che, soprattutto in quello che Paravidino disegna per se stesso, è straordinaria, più nascono tensioni e alla paura subentra l’aggressività. La guerra è l’altro tema che il testo porta avanti: guerra tra esseri umani nella vita di tutti i giorni ma anche guerra mondiale, che ha portato via a una donna il marito e che, quando questo è ritornato a casa, ha cambiato lei più di lui.

Fausto Paravidino, Iris Fusetti, Sara Putignano e Davide Lorino in una scena de "I vicini"

Fausto Paravidino, Iris Fusetti, Sara Putignano e Davide Lorino in una scena de “I vicini”

Fausto Paravidino crea uno spettacolo mettendo insieme tanti piani e livelli, sia dal punto di vista narrativo che da quello più teatrale. In alcuni casi questi livelli sono incastrati alla perfezione, in altri creano dei cortocircuiti che spiazzano, lasciando sperduti nella comprensione reale del significato del testo. Un po’ come se la paura che attanaglia in successione i protagonisti, fosse stata anche un po’ la sua paura di arrivare fino in fondo e costruire uno spettacolo impeccabile.

TitoloI vicini
AutoreFausto Paravidino
RegiaFausto Paravidino
SceneLaura Benzi
CostumiSandra Cardini
LuciLorenzo Carlucci
InterpretiIris Fusetti, Davide Lorino, Fausto Paravidino, Sara Putignano, Barbara Moselli
Durata100'
ProduzioneStabile Di Bolzano
OrganizzazioneNidodiragno
Anno2016
Applausi del pubblicoA scena aperta
In scenaAl Piccolo Eliseo di Roma fino al 24 aprile 2016