Una scenografia sobria; una scatola con la quarta parete aperta verso il pubblico e tre vie di fuga sui lati che aprono lo spazio scenico ad ambienti altri, immaginati, descritti e vissuti fuori campo. Sullo sfondo due sedie con leggio dove i musicisti Laura Masotto al violino e Marco Bianchi alla chitarra, interagiscono con il protagonista Claudio Bisio. In mezzo pochi elementi: sedie, tavoli che lo stesso Bisio posiziona ed ordina secondo un movimento che crea vuoti e pieni indirizzando lo sguardo dello spettatore, mentre un armadio con specchio rimane sospeso sullo spazio scenico.

Lo spettacolo “Father and Son”, ispirato ai libri “Gli sdraiati” e “Breviario comico” di Michele Serra è un lungo monologo sul tema padri e figli. Un monologo a cui fa da contraltare la musica di Paolo Silvestri, eseguita dal vivo dal duo Masotto/Bianchi, attraverso sottolineature, dialoghi e contrappunti. Il monologo di un padre che si sente inadeguato, incompetente, con lo sguardo rivolto ad un passato da ricordare con affetto ma impossibile da replicare nel presente. Perchè oggi i figli sono perfezionisti della negligenza, generazione del «tutto acceso e mai spento», del «tutto iniziato mai concluso», del multitasking sprofondato sul divano tra accostamenti di abbigliamento improbabili quando arditamente improponibili, circondati e protetti da protesi tecnologiche che isolano ed evitano un eventuale confronto doloroso e spiazzante. Tentativi di dialogo tra sordi di due generazioni che corrono parallele e mai convergenti, una corsa alla sopraffazione dettata da un affetto difficile da trasmettere. Microcosmo di una società deforme in cui si organizza il Primo Raduno Nazionale degli Evasori Fiscali; dove si pensa di sostituire il sistema elettorale del Porcellum con lo Sputum o il Vomitum; società del futile dove su E-bay è possibile acquistare inutilità come l’I-bikini composto da cellule fotovoltaiche in grado di ricaricare il cellulare…

Il linguaggio – in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, la farsa e la tragedia, la comicità e la riflessione amara -, si confà allo stile recitativo di Bisio, dimostrando come il teatro sia per lui un abito su misura in cui calarsi. La sua mimica gestuale, il tono alto della voce ben si adattano alle tavole del palcoscenico, al contrario del set cinematografico dove risulta il più delle volte monocorde. Ne esce uno spettacolo ben costruito e delineato nelle sue linee generali, con un climax emotivo in crescendo fino al finale “liberatorio” in cui i ruoli di un padre/giovane ed un figlio/anziano si ribaltano affinché il primo possa finalmente invecchiare ed il secondo alzarsi dal divano ed iniziare a percorrere la propria strada. Il tutto sulle note dell’omonima canzone di Cat Steven, che chiude tra gli applausi lo spettacolo.

TitoloFather and Son
Autoreispirato a Gli Sdraiati e Breviario comico di Michele Serra
RegiaGiorgio Gallione
MusichePaolo Silvestri
SceneGuido Fiorato
CostumiGuido Fiorato
LuciAldo Mantovani
InterpretiClaudio Bisio, con i musicisti Laura Masotto (violino) e Marco Bianchi (chitarra)
Durata85'
ProduzioneTeatro dell'Archivolto
Anno2015
Generemonologo
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenafino al 22 novembre al Teatro Argentina di Roma