Autore
Riccardo Castagnari
Regia
Riccardo Castagnari
Scene
Alessandro Calvani
Costumi
Alexander
Luci
Alessandro Calvani
Coreografie
Musica
Andrea Calvani 
Non è soltanto la nostalgia di una televisione di cui erano specchio gli endecasillabi del Gringo della Carne Montana, o la flemma british di Ernesto Calindri che sorseggiava un Cynar in barba al logorio della vita moderna a conferire un’aura mitica al Carosello. Dietro l’età dell’innocenza del piccolo schermo si nascondevano speranze e desideri di un Paese che, ripartendo dalle macerie della Seconda guerra mondiale, aveva raggiunto un relativo benessere fino a piazzare la propria economia fra le prime sei del Pianeta. Non è un caso che tra gli autori del primo programma cult della nostra tv ritroviamo nomi del calibro di Luciano Emmer (che ne fu l’inventore), Federico Fellini, Ugo Gregoretti, Pier Paolo Pasolini, Gillo Pontecorvo, Luigi Magni e Pupi Avati.

Riccardo Castagnari con “Lo spettacolo comincia con Carosello”, rende ancora una volta omaggio allo spettacolo di qualità, trasportando idealmente lo spettatore tra le pieghe dei venti anni (1957-1977) che hanno fatto la storia di Carosello e della televisione all’italiana. Accompagnato da Andrea Calvani al pianoforte e dalle vocalist Margherita Tatarelli ed Erica Tuzzi, Castagnari alterna evergreen legate indissolubilmente a prodotti ormai rimasti nell’immaginario collettivo come i salumi Negroni, il lievito Bertolini, l’acqua minerale Recoaro, alle sigle dei grandi programmi televisivi dell’epoca, da “Mazzabubù” di Gabriella Ferri a “Non gioco più” di Mina (da “Milleluci”), da “Viva la pappa col pomodoro” di Rita Pavone (da “Il giornalino di Giamburrasca”) a “Ih oh ah” di Domenico Modugno (da “Scaramouche”).

L’attore/autore mette sul piatto dello spettacolo il trasporto appassionato di chi si è formato su quei programmi e, in diverse occasioni, interagisce con il pubblico in sala. Il commiato finale, che mette a nudo la contrapposizione tra la tv dell’età del Carosello e il vuoto del tubo catodico contemporaneo, dominato dai format realizzati all’estero, ci ricorda che i tempi sono cambiati per sempre e che quasi nessuno dei marchi reclamizzati allora è sopravvissuto alla globalizzazione. La scenografia e le luci sono funzionali a trasportare lo spettatore nel vortice creativo di quegli anni, mentre i movimenti coreografici restituiscono freschezza a un genere che siamo ormai abituati a vedere solo nel bianco e nero delle teche Rai. [valerio refat]

Interpreti
Riccardo Castagnari, Margherita Tatarelli, Erica Tuzzi
Produzione
Studio 12 in collaborazione con Diritto e Rovescio, Pour Le Piano, PDF Eventi
In scena
fino al 3 novembre al Teatro Belli | Roma
Anno
2013
Genere
musicale