Autore
Heiner Müller da Le relazioni pericolose di Pierre Choderlos de LaclosHeiner Muller da Laclos
Regia
Valter Malosti
Scene
Costumi
Luci
Musica
 

Una stanza di ospedale, i neon bianchi e una flebo attaccata al braccio della marchesa di Marteuil. È questa l'immagine rarefatta e ipnotica che Valter Malosti offre al pubblico in questa superba rappresentazione di “Quartett - Le relazioni pericolose”. Un uomo e una donna, Valmont e Marteuil, si affrontano, si scontrano e tramano biecamente i loro disegni di seduzione e morte. I libertini sono i protagonisti del romando maledetto “Le relazioni pericolose” di de Laclos, capolavoro della letteratura francese. Muller ne prese ispirazione dando vita a questa pièce a due, “Quartett”, dove gli attori si scambiano i ruoli, interpretando anche le vittime: la vergine Volanges e la casta moglie Madame de Tourvel. Quattro personaggi quindi per due interpreti.

L'ambientazione è sorprendente: ci troviamo sia in un bunker post-bellico che in un salotto francese della seconda metà del Settecento: queste le indicazioni che Muller lasciò nel copione della pièce e che l'attenta estetica della regia di Malosti restituisce oggi al pubblico. In questo luogo Marteuil e Valmont, interpretati da una giunonica Laura Marinoni e da un possente Valter Malosti, annoiati e uniti da un morboso cinismo, attuano i loro piani di morte.

Il testo è provocatorio, ironico e dissacrante; la rappresentazione affascinante e seducente. Lo scontro tra i due sessi è utilizzato come metafora del potere: i ruoli possono sempre ribaltarsi, confondendo la vittima con il carnefice, il dominato con il dominatore. Si esce dalla sala riflettendo sulle conseguenze che nell'uomo genera la sete di potere, se legata a un narcisismo estremo. L'essere ripiegati su se stessi, in un continuo stato di contemplazione del proprio io, porta all'allontanamento immediato dalla realtà. Ne conseguono solo e unicamente delle relazioni pericolose per sé e per gli altri. [giovanna gentile]

Interpreti
Laura Marinoni, Valter Malosti
Produzione
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
In scena
in tournè
Anno
2013
Genere
dramma