Autore
Maddalena Crippa
Regia
Peter Stein
Scene
Costumi
Luci
Daniele Mengarelli
Coreografie
Musica
 Massimiliano Gagliardi

Maddalena Crippa nel one woman show “Italia mia Italia” osa. Recita brani di Giacomo Leopardi, Mariangela Gualtieri, Pier Paolo Pasolini, Lucio Piccolo; canta Lucio Battisti, Ivano Fossati, Franco Battiato e Fabrizio De André (la bellissima “Canzone del Maggio”, un inno alla responsabilità e alla partecipazione civile). Ma, ed è questo il limite dello spettacolo, non va fino in fondo.

La coppia Crippa-Peter Stein è composta da grandi professionisti, che propongono testi complessi da rappresentare con estrema leggerezza, professionalità, precisione; indimenticabili i «Dèmoni» di Fëdor Dostoevskij. Per questo ci si aspetta di più da loro e da uno spettacolo che ha l’ambizione di scuotere gli italiani dal torpore della rassegnazione alla crisi. I giovani se ne vanno dall’Italia? Se da artista voglio scuotere le coscienze, lo faccio partendo dal mio terreno di gioco, dal mio ambiente: il teatro. Scelgo un artista giovane, sconosciuto, figlio di nessuno e senza scorciatoie. Gli offro la possibilità di esibirsi davanti ad un pubblico numeroso che accorre grazie al mio nome, lasciando lo spazio della recitazione ed esaltando le eccellenze. Utopia? No, esempio. Il monaco vietnamita Thich Nhat Hahn nei suoi libri ripete: «Essere l’esempio». Ecco, in tempi di crisi, ci vogliono esempi costruttivi, non parole.

La Crippa è una grande interprete teatrale, con mille sfumature di toni, bella voce e presenza scenica. Ma non è una cantante. È talmente brava nella recitazione, che nel canto non regge il confronto (simbolico il suo inciampare nel filo del microfono). Si riconosce la tecnica, le prove, lo sforzo nell’esecuzione, ma non c’è il talento. I commenti in sala evidenziavano «la sua interpretazione dell’interpretazione delle canzoni»: scelta condivisibile invece, perché bisogna rispettare la propria voce piuttosto che scimmiottare quella originale. «Sì, viaggiare… Prendendo (e non evitando) le buche più dure». Parafrasando la canzone di Battisti, per poi «dolcemente viaggiare». Per uscire dalla crisi bisogna cominciare da noi stessi, non delegando ad altri. Provaci ancora, Maddalena. [deborah ferrucci]

Interpreti
Maddalena Crippa con Bubbez Orchestra: Giovanna Famulari (violoncello), Massimo De Lorenzi (chitarra), Ermanno Dodaro (contrabbasso)
Produzione
Teatro e Società
In scena
dal 12 al 23 settembre 2013 al Teatro Sala Umberto (Roma)
Anno
2013
Genere
monologo