In cerca d’autore. Studio sui “Sei personaggi"


Anno
2012

Genere
studio su dramma

In scena
fino al 28 marzo
Teatro India | Roma

Autore
Luigi Pirandello
Regia
Luca Ronconi
Scene
Laboratorio “Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli” del Piccolo Teatro di Milano
Costumi
Eleonora Terzi
Interpreti
Massimo Odierna (Padre e Terzo attore), Luca Mascolo (Padre e Terzo attore), Sara Putignano (Madre), Lucrezia Guidone (Figliastra), Fabrizio Falco (Figlio), Paolo Minnielli (Giovinetto), Elisabetta Misasi (Bambina), Alice Pagotto (Madama Pace), Davide Gagliardini (Capocomico), Chiara Mancuso (Prima attrice)
Produzione
Progetto 2010-2012 del Centro Teatrale Santacristina diretto da Luca Ronconi e Roberta Carlotto. Coproduzione Centro Teatrale Santacristina e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico

 

Dopo il debutto al 55° Festival dei Due Mondi di Spoleto nel luglio 2012 e le repliche al Piccolo Teatro Studio di Milano, arriva al Teatro India di Roma “In cerca d’autore. Studio sui “Sei personaggi” di Luigi Pirandello diretto da Luca Ronconi. Sulla scena ci sono 15 giovani attori dell’Accademia. Ronconi sceglie una nuova strada registica: «Ho l’impressione che, mentre negli anni Cinquanta e Sessanta – dichiara il regista in una conversazione con Anna Bandettini –, poteva essere naturale che il contesto di riferimento del testo fosse un certo tipo di teatro, quello del capocomico, del suggeritore, delle preoccupazioni della verosimiglianza, oggi quello sfondo non c’è più. Questo libera la commedia da ingombri e manierismi diventati insopportabili: penso a quel gioco del teatro nel teatro che è vecchio come il cucco, ma anche a tutto quel ron ron tipicamente pirandelliano. Non sto dicendo che il testo è vecchio. Anzi, mi chiedo come possa una commedia che ha sulle spalle quasi cent’anni, funzionare ancora. Ma evidentemente l’interesse è un’altra cosa dalla metafora del teatro nel teatro: da quando la realtà virtuale fa parte delle nostre vite, la contrapposizione tra quello che è reale e quello che è immaginario non esiste più, ha perso significato».

Una messa laica; lo spettatore è impaziente, desidera vivere l’iniziazione alla nuova interpretazione scenica e registica ronconiana, di un classico della letteratura teatrale italiana. Davanti si trova un contenitore bianco, un mondo onirico; qualche sedia e una scrivania. Questo è quanto. Ci si trova dentro una stanza della mente, in cui è rinchiuso il “dramma” dei sei personaggi: una madre, un padre, una figliastra, una bambina, un giovinetto e un figlio, tutti prigionieri delle ossessioni, astrazioni, fantasmi di un regista-capocomico da cui pretendono la “vita” e la messinscena della loro vicenda reale. Le note emozioni umane sono davanti agli occhi della platea in ascolto, mentre ricorda e vive. Tutti bravi i giovani interpreti provenienti dall’Accademia, che riempiono sia fisicamente che tecnicamente lo spoglio spazio scenico. Su tutti spiccano Massimo Odierna, Lucrezia Guidone e Davide Gagliardini.

Un invito a dare fiducia al teatro, che a quanto pare non è ancora morto.
[valentina venturi]