The Full Monty


Anno
2012

Genere
musical

In scena
in turnè

Autore
Terence Mc Nally, David Yazbek
Regia
Massimo Romeo Piparo
Scene
Teresa Caruso
Coreografie
Bill Goodson
Luci
Umile Vainieri
Direzione musicale
Emanuele Friello
Interpreti
Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz,
Paolo Ruffini, Jacopo Sarno, Pietro Sermonti
Produzione
PEEPARROW ENTERTAINMENT

 

Tratto dall’omonimo film inglese del 1997 “The Full Monty” è diventato un musical teatrale che dal 2000 gira il mondo, raccontando le imprese dei sei disoccupati più ingegnosi e simpatici della storia dello spettacolo. Con vesti nuove e completamente attualizzato, arriva a Roma dopo il successo milanese della scorsa stagione. Questa volta, non sono i sobborghi inglese a fare da sfondo alle vicende, ma la periferia di Torino. Rimasti senza lavoro per la chiusura della fabbrica in cui lavoravano, sei intraprendenti uomini allestiscono uno spettacolo per sole donne, uno stiptease: è la sola possibilità rimasta per guadagnare un po’ di soldi, vincendo il senso del pudore e della vergogna. Tra allenamenti e prove di messa in scena nascono e si rafforzano amicizie. Oltre al guadagno i sei hanno lo stesso scopo: riscattarsi. Che sia agli occhi di un figlio adolescente, o una moglie, o una ex-moglie, desiderano ritrovare la fiducia in loro stessi e nelle loro capacità.

Sul palco italiano un cast di attori, pronti ad immedesimarsi in questo inusuale gruppo di “persone comuni”, che ironizzano senza remore sulle loro doti o non doti fisiche, dando vita a momenti di spontanea ilarità o a momenti più malinconici: Paolo Calabresi (“Boris”, “Le Iene”), Gianni Fantoni (“Zelig”), Sergio Muniz (“Caterina e le sue figlie”, “Squadra antimafia”), Paolo Ruffini (“Colorado”, “Stracult”, “Maschi contro femmine”), Jacopo Sarno (“Quelli dell’intervallo”, “High School Musical”) e Pietro Sermonti (“Boris”, “Nero Wolfe”).?

Lo spettacolo nel complesso è divertente. Trova la sua migliore espressione negli sketch e nelle gag comiche a conferma della formazione artistica degli attori; perde invece di credibilità nei momenti più drammatici. [maria mineo]