Autore
Molière (Jean-Baptiste Poquelin)
Regia
Massimo Venturiello
Scene
Alessandro Chiti
Costumi
Santuzza Calì
Luci
Umile Vainieri
Coreografie
Musica
 Germano Mazzocchetti
Il Borghese Gentiluomo”, scritto da Molière su commissione del Re sole, aveva il vacuo intento di divertire senza far riflettere. Una farsa giocosa, che amalgamava balletti e arie di Jean-Baptiste Lully senza però disturbare il gusto dell'epoca. Ciò che ne uscì però fu più denso di significato, celebrando la vicenda del borghese Jourdain, figlio di commercianti, che tenta invano di scrollarsi di dosso quell'anonima condizione sociale ed ergersi a blasonato uomo di successo, a cui il mondo deve riservare inchini e prostrazioni. La storia sembra riecheggiare vecchi paradigmi teatrali: “Il Borghese Gentiluomo” strizza l'occhiolino alla tragicommedia partenopea, dove il paradosso diventa rassegnata normalità e la farsa dentro la farsa porta al caratteristico e variopinto lieto fine.

Niente di nuovo sotto il sole quindi, se non fosse che l'abbraccio tra Molière e il golfo di Napoli dà vita ad un qualcosa di semplice ed efficace allo stesso tempo, capace di far ridere senza spargere battute al vento. La qualità artistica degli interpreti, diretti da Massimo Venturiello, è preponderante sin dai primi minuti, salvo poi appiattirsi su una recitazione di filigrana, tanto leggera da lasciare che la musica domini il palcoscenico e risvegli spettatori assopiti. Bravissima Tosca nell'interpretare il leit-motiv canoro che lega le varie scene, salvo poi disperdersi un po' nella prosa; in piena simbiosi con Venturiello attore, eccellente nell'esprimere in prosa i drammi del borghese stolto e ambizioso, ma piuttosto sofferente quando c’è da dividersi il palco con gli altri cantanti. Nota di merito alle scenografie, che nonostante l'apatia del primo atto (invariate per tutto il tempo) danno prova della loro validità nella seconda e ultima parte, trasformando una dimora storica napoletana in un palazzo di sfarzi e richiami orientaleggianti.

Un progetto che si pone l'ambizioso traguardo di «coinvolgere e divertire lo spettatore, riscuotendolo dal torpore mortale di tanto teatro ermetico e noioso e nel contempo, di stimolare riflessioni». Altro non è, che la riscoperta del teatro napoletano d'autore, capace di mescolare il serio e il faceto. L'importante è che nel riprende Molière e farcirlo con la genuinità dei De Filippo & Co. non ci si azzardi a parlare (anche) di teatro d'avanguardia. [gianluigi cacciotti]

Interpreti
Massimo Venturiello, Tosca, Gigi Palla, Franco Silvestri, Elena Berera, Gennaro Cuomo,
Viviana De Angelis, Luca Notari, Mimmo Padrone, Elisa Smerilli
Produzione
Sipario Toscana
In scena
fino al 2 febbraio al Teatro Parioli Peppino De Filippo | Roma
Anno
2014
Genere
commedia