Upside Down
id.

Anno 2012

Nazione Canada

Genere fantascienza

Durata 107'

Uscita 28/02/13

distribuzione
Notorius

Regia
Juan Solanas
Sceneggiatura
Juan Solanas
Fotografia
Pierre Gill
Montaggio
Paul Jutras
Scenografia
Alex McDowell
Costumi
Nicoletta Massone
Musica
Benoit Charest
Produzione
Upside Down Films, Onyx Films, Transfilm Intl, Studio 37, Kinologic Films
Interpreti
Jim Sturgess, Kirsten Dunst, Timothy Spall, Blu Mankuma

 

Innanzitutto un record: i titoli di testa di questo film, con la loro spiegazione pseudofisica sull'origine della doppia gravità tra i due mondi che si fronteggiano, sono tra i più complessi a memoria d'uomo. Basterebbe masticare un solo popcorn al momento sbagliato e tutto il filo del discutibile discorso si perderebbe completamente. Ma tant'è, Adam e Eden fin da bambini si incontrano in una sorta di Terra di Mezzo, si innamorano e inevitabilmente vengono separati fino all'età adulta in maniera drammatica.
Lui (Jim Sturgess, laureato in amori a distanza dopo “Across the Universe”) è un povero abitante dei sobborghi del Mondo di Sotto, lei (Kirsten Dunst, specializzata in bacio acrobatico anche in assenza di gravità dopo “Spiderman”) è una brillante cittadina del ricco Mondo di Sopra, che oltre tutto ha perso completamente memoria dell'idillio infantile. Adam però riuscirà a farsi strada nella multinazionale che governa il Mondo di Sopra grazie alle sue doti di inventore, scoverà la bella Eden e proverà a sovvertire le leggi del destino insieme a quelle della gravità (a peggiorare le cose in effetti, c'è il dettaglio che se si passa più di un'ora clandestinamente nel Mondo di Sopra si inizia a prendere calore fino all'autocombustione).

Al cinema, l'amore non è bello se non è contrastato e se quel ruffiano del bardo di Stratford Upon Avon non avesse già pensato a far scoccare la scintilla tra un Montecchi e una Capuleti, se Dante non avesse parlato di Paolo e Francesca, il lavoro di sceneggiatore per teenagers pruriginosi sarebbe una vera pacchia. E invece oggi siamo obbligati a trovarci di fronte a situazioni sempre più incredibili tipo “non posso amarti perchè ho i canini troppo sviluppati”, o “non posso amarti perchè sono morto”, e infine in questo film a “non posso amarti perchè cammino sul tuo soffitto”.
Se sovvertire le leggi della natura in passato è stato un modo per far sbocciare qualcosa di poetico, nel travagliato progetto di Juan Solanas (giovane figlio d'arte dell'assai più sobrio Fernando) spesso diviene una scusa per mettere in mostra un mastodontico apparato di effetti speciali. Scenografie e ambientazioni fantascientifiche inizialmente catturano l'occhio, ma col passare del tempo risultano neanche troppo originali, se non ornamentali, come nell'inseguimento finale su blocchi di pietra sospesi nell'aria, neanche ci trovassimo in un videogame da bar di qualche anno fa.
La produzione non ha lesinato spese e si è affidata ad interpreti di primissima fascia: nel caso della Dunst la piattezza del personaggio genera un'eloquente espressione interdetta, mentre per Jim Sturgess la perenne espressione sognante e sorridente fa purtroppo pensare ad un'inquietante maschera d'inespressività. Il tutto doveva uscire spietatamente a San Valentino, per portare un po' di romanticismo nelle vite di coppie di innamorati. Il ritardo fa immaginare che anche fra i più giovani l'amore cominci a mostrare tutte le sue asperità senza il bisogno di scomodare stravolgimenti metafisici e planetari.
[emiliano duroni]