Regia
Ken Loach
Sceneggiatura
Ken Loach
Fotografia
Montaggio
Jonathan Morris
Scenografia
Costumi
Musica
George Fenton
Partendo dalla storia politica della Gran Bretagna post bellica, Ken Loach racconta lo spirito di unità che aveva guidato la mentalità comune in quegli anni alternando immagini di repertorio con interviste a storici del periodo, personalità politiche e persone viventi all’epoca dei fatti narrati.

La Difficoltà nel recensire una pellicola come The Spirit of ’45 è nello scegliere se pensare e recensire la pellicola trattandone i contenuti come naturalmente uniti al linguaggio scelto per raccontarli o se distinguere il messaggio di fondo del film – sostanzialmente un’apologia della statalizzazione dei servizi essenziali – dalla forma scelta per mettere in scena il medesimo tema. Difficoltà perché la prima opzione sarebbe inevitabilmente inquinata da mie personali griglie ideologiche e sottrarrebbe spazio al commento sullo specifico cinematografico, la seconda finirebbe invece per non trattare l’opera nel suo complesso.

Mi rimane una terza possibilità in effetti, anche se è un po’ da pubblicitario, premettere la mia posizione riguardo i contenuti (e li condivido) e spiegare se e come ritengo efficaci e legittime le modalità retoriche e comunicative scelte per esporli (no e no).
Il film non riesce di lasciarsi credere efficace perché The spirit of ’45 sceglie una impostazione che sembra destinata a strizzare l’occhio a quelli che già la pensano come il regista e già di per se questa è una tendenza frequente. Il cinema d’impostazione più liberale è anche quello, paradossalmente, più snob e disinteressato ad allargare il suo pubblico. Ragionamento che andrebbe benissimo se fossimo di fronte a un prodotto rigorosamente “artistico” pensato solo per un pubblico con gli adeguati strumenti per comprenderlo, ma che risulta fallimentare quando l’evidente pretesa del documentario di Loach è quella di essere stimolo a un cambiamento culturale rispetto ai temi trattati.

Il film manca anche di un linguaggio adeguato e chiaro negli intenti. Vorrebbe essere storico, ma scelte discutibili e retoriche come l’accompagnamento con musiche da commedia d’altri tempi e la scelta di appiattire repertorio e interviste recenti al medesimo bianco e nero vanificano qualunque pretesa scientifico-storica del prodotto riducendolo a mero volantino politico.
Una pellicola che tratta una legittima posizione politica come un prodotto da vendere attraverso un’astuta pubblicità che poi tanto astuta non pare, perché non sa puntare all’audience giusta e dunque finisce con l’essere doppiamente fallimentare, come spot e come film. A un regista con la carriera di Loach una tale sciatteria non è in nessun modo perdonabile.
[davide luppi]
Produzione
Fly Film Company, Sixteen Films
Distribuzione
BiM Distribuzione
Uscita
12/09/2013
Nazione | Anno
UK | 2013
Genere | Durata
documentario | 94'