San Valentino di sangue 3D
My Bloody Valentine 3-D
Regia
Patrick Lussier
Sceneggiatura
Todd Farmer, Zane Smith
Fotografia
Brian Pearson
Montaggio
Cynthia Ludwig, Patrick Lussier
Scenografia
Zack Grobler
Costumi
Leeann Radeka
Musica
Michael Wandmacher
Interpreti
Betsy Rue, Jaime King, Jensen Ackles, Kerr Smith, Tom Atkins, Megan Boone, Kevin Tighe
Produzione
Lionsgate
Anno
2009
Nazione
USA
Genere
horror
Durata
101'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
08-05-2009
Giudizio
Media

Diciamolo subito e ci togliamo il pensiero. Se il film non fosse proiettato in 3D, il film passerebbe inosservato suglis chermi italiani; più probabilmente sarebbe passato una sera di mezza estate su Italia 1 a riempire palinsesti sempre più fatti di scarti, fondi di magazzino e repliche di noiosissimi varietà.
Ma il tentativo di proiettare il fil in 3d, dopo quelli prova di artoni animati, vedi il Mostri contro Alieni, circonda la pellicola di smodato interesse nel pubblico sopratutto giovanile che affolla le sale anche durante la settimana, di solito avara di soddisfazioni per gli esercenti cinematografici.
La trama è, più che in casi simili, un puro pretesto per mettere in scena l'ennesima mattanza, con il difetto che le morti sono il più delle volte meno "craetive" che in altre pellicole (la saga Saw su tutte).
Tom Hanniger minatore della città di Harmony, causa un incidente in un tunnel che uccide cinque persone e manda in coma permanente Harry Warden. Esattamente un anno dopo, durante il giorno di San Valentino, Harry Warden si sveglia dal coma e uccide brutalmente con un piccone ventidue persone, prima di venire ucciso dalla polizia. Dieci anni dopo il massacro, Tom ritorna ad Harmony nel giorno di San Valentino. La sua ragazza d'infanzia Sarah è ormai sposata con il suo ex migliore amico Alex, lo sceriffo della città. Ma quella notte, dopo anni di pace, qualcosa riemerge dall'oscuro passato della città: un killer armato di piccone e coperto da una maschera protettiva da minatore. In breve tempo, Tom, Sarah e Alex realizzano che l'uomo potrebbe essere Harry Warden tornato a reclamare le loro vite.
Dopo la maschera da hockey, quella da fantasma, il viso bruciacchiato da genitori infuriati, o il viso di pelle umana "altrui", ecco che la maschera da minatore con un fallacissimo piccone entra a far parte della galleria di mostri cinematografici, di cui San Valentino di sangue segna il primo capitolo di una possibile saga.
Il regista Patrick Lussier (ex-montatore di Wes Craven per Scream 3, Cursed, The Eye) dimostra di conoscere le regole del genere horror, costruendo almeno un paio di buoni momenti di orrore, ma il più delle volte sembra interessato più a cercare l'effetto 3D verso il pubblico, piuttosto che salvare non dico la verosimiglianza interna del contesto filmico, ma quanto meno la plausibilità: passaggi incoerenti, dialoghi trasandati e buchi logici che il pubblico tarda a riempire troppo preso da picconi, teste mozzate, pallottole che grazie agli occhialini 3D - addio alle doppie lenti blu e rosse, oggi sono molto meno fastidiosi e molto più funzionali - sembrano uscire letteralmente dallo schermo per invadere la sala. Questo il contesto, o meglio il contorno di una pellicola che si ricorderà più per essere stato l'apripista di un filone (l'horror in 3D se fatto decentemente, funziona) che non per il suo valore "artistico". Peccato. Un'occasione buttata via. [fabio melandri]