Il mi$$ionario
Le missionaire
Regia
Roger Delattre
Sceneggiatura
Philippe Giangreco,
Jean-Marie Bigard
Fotografia
Thierry Arbogast
Montaggio
Julien Rey, Yves Beloniak
Scenografia
Hugues Tissandier
Costumi
Olivier Beriot
Musica
Alexandre Azaria
Interpreti
Jean-Marie Bigard, David Strajmayster, Thiam Aïssatou, Jean Dell, Michel Chesneau, Benjamin Feitelson, Jean-Gilles Barbier, Sidney Wernicke, Philippe Faure, François Siener
Produzione
Europoacorp, Tf1 Films Production, Ciby 2000, Canal + Tps, CNC e regione Rhone-Alpes
Anno
2009
Nazione
Francia
Genere
commedia
Durata
90'
Distribuzione
Eagle Pictures
Uscita
19-02-2010
Giudizio
Media

Mario Diccara (Jean-Marie Bigard) è finalmente libero, dopo aver scontato sette anni di prigione. Appena fuori dal carcere, salutato con una liberatoria pipì, incontra immediatamente il suo passato: pur avendo pagato il suo debito alla società, non lo ha ancora saldato con la malavita, con la quale ha dei conti in sospeso.
Il furto di gioielli che lo ha portato alla reclusione (i soci dell’affare sono invece rimasti in libertà), deve ancora essere spartito. Ma Mario prima deve riuscire a recuperare il malloppo, operazione meno semplice del previsto: la sua automobile viene fatta esplodere, come anche la casa. Non gli resta altro che chiedere aiuto a suo fratello Patrick (Doudi  Strajmayster): un prete. Deve inventare, trovare un posto dove permettergli di sparire per un po’ dalla circolazione per organizzare lo scambio della refurtiva. Patrick lo indirizza al rifugio di Padre Etienne, un prete che vive in un piccolo villaggio sulle Alpi, senza sapere però che Padre Etienne è morto e tutto il paesino attende fremente l’arrivo del nuovo religioso. Per non dare troppo nell’occhio, lo vestirà con l’abito talare. Così abbigliato l’ex galeotto parte per l'Ardèche. Mario scopre dell’incredibile cambiamento di programma, non appena scende dalla corriera: gli abitanti del paese lo scambiano per il sostituto del prete, nei cui panni troverà opportuno immedesimarsi, e lo accolgono in pompa magna. Da questo momento in poi sarà un susseguirsi di fraintendimenti, ubriacature e incontri fortunosi. Perché mentre Mario è incastrato nel paesino, talmente amato dagli abitanti da non riuscire a lasciarlo., per salvarsi la vita, dà mandato a Patrick di recuperare la preziosa refurtiva, nascosta nella tomba di famiglia e di andare a Cannes a scambiare i gioielli con del denaro al cospetto di un pericolosissimo mafioso.
Una commedia degli equivoci, sul genere di Giù al nord - Bienvenue chez les Ch'tis di Dany  Boon: dalla città in un paesino sperduto della Francia dove ci si fraintende e dall’iniziale difficoltà si scopre la piacevolezza del luogo. Probabilmente è l’andamento della nuova filmografia leggera francese. Prodotto da Luc Besson, è una commedia semplice, dominata dallo sguardo duro di Jean-Marie Bigard che lentamente si trasforma in un prete, ma di quelli moderni, aperti alle nuove tendenze culturali e religiose. Godibile ma facilmente dimenticabile.[valentina venturi]