Il mio vicino Totoro
Tonari no Totoro
Regia
Hayao Miyazaki
Sceneggiatura
Hayao Miyazaki
Animazione
Yoshiharu Sato
Montaggio
Takeshi Seyama
Dipinti
Kazuo Oga
Costumi
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Musica
Joe Hisaishi
Voci italiane
Letizia Campa, Lilian Caputo, Oreste Baldini,
Roberta Pellini, Liu' Bosisio, George Castiglia, Vittorio Amandola
Produzione
Studio Ghibli
Anno
1988/2009
Nazione
Giappone
Genere
animazione
Durata
85'
Distribuzione
Lucky Red
Uscita
18-09-2009
Giudizio
Media

La macchina del tempo di Hayao Miyazaki si chiama Il mio vicino Totoro, produzione realizzata più di venti anni fa, nel 1988 a tre anni dalla nascita del mitico Studio Ghibli.
Le sorelline Satsuke e Mei (11 anni la prima, 4 la seconda) si trasferiscono insieme al padre in una nuova casa, in campagna, in attesa che la madre venga dimessa dal vicino ospedale.
Per le due bambine inizia un viaggo alla scoperta di un nuovo mondo, abitato da creature fantastiche: dai nerini del buio, spiritelli della fuliggine che occupano le vecchie case abbandonate, visibili solo agli occhi dei bambini, a bufi esseri di pelo di varie dimensioni, tra cui Totoro, una creatura grigia e morbida dall’aspetto un po’ pittoresco, una sorta di incrocio tra un orso e un grosso gatto.
Totoro è uno spirito buono della foresta, colui che porta il vento, la pioggia, la crescita. Vederlo è un privilegio! Insieme a lui, Satsuke e la piccola Mei vivranno avventure straordinarie.
Totoro contiene in se gli archetipi di quello che sarà il cinema di Miyazaki, così legato allo spirito animistico, inteso sia come anime ovvero cartoon che come gli spiriti che animano la natura che ci circonda, che vivono parallelamente al mondo degli uomini e che si rivelano a loro attraverso gli spiriti più aperti, innocenti, liberi da pregiudizi e contaminazioni socio-culturali, ovvero i bambini.
Lineare nella sua costruzione, semplice ed artigianale nella sua realizzazione, Il mio vicino Totoro respira ancora dei colori pastello realizzati a mano, impregnato di una morale mai moraleggiante, che nella sua compiaciuta manifestazione conquista grandi e piccini, riavvicinandosi ad un cinema che fu ma che dimostra di mantenere intatta anche una sua modernità assai contemporanea.
Da vedere, riscoprire, amare e conservare.
[fabio melandri]