Milk
id.
Regia
Gus Van Sant
Sceneggiatura
Dustin Lance Black
Fotografia
Harris Savides
Montaggio
Elliot Graham
Scenografia
Bill Groom
Costumi
Danny Glicker
Musica
Danny Elfman
Interpreti
Sean Penn, Emile Hirsch, James Franco, Josh Brolin, Diego Luna,
Brandon Boyce, Kelvin Yu, Lucas Grabeel, Alison Pill, Victor Garber
Produzione
Focus Features, Groundswell Productions, Jinks/Cohen Company
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
drammatico
Durata
129'
Distribuzione
BiM Distribuzione
Uscita
23-01-2009
Giudizio
Media

Una biografia magistralmente interpretata da Sean Penn, ma senza particolari interventi registici da parte di Gus Van Sant, dedicata al primo politico apertamente gay ad essere stato eletto ad una carica pubblica in America. La pellicola è candidata a 8 premi Oscar, tra cui miglior film, regia (Gus Van Sant), sceneggiatura (Dustin Lance Black), attore protagonista (Sean Penn) e attore non protagonista (Josh Brolin).
Il film inizia nel 1978: Milk ripercorre a ritroso la sua storia politica e sentimentale attraverso un registratore che conserverà la testimonianza vocale, poco prima della violenta morte (dopo aver vinto le elezioni nel 1978 quale supervisor - battuto per tre volte - della giunta comunale di San Francisco, viene ucciso da un altro componente della giunta il 18 novembre 1978, insieme al sindaco).
Milk ricorda che tutto ebbe nel 1970, quando a New York, nel giorno prima del suo compleanno, conosce Scott Smith (James Franco). I due s’innamorano e si trasferiscono nella West Coast. Attraverso un negozio di fotografia, il Castro Camera, lentamente diventano il riferimento sociale e in seguito politico del quartiere gay. Per le sincere lotte contro le discriminazioni sessuali, Milk venne definito il “sindaco di Castro”. Da uomo pieno di coraggio e amore verso l’altro, era convinto che la speranza e la forza di essere se stessi potessero risolvere tutto. Voleva “reclutare” gli scettici, e farli uscire allo scoperto. Il drammatico epilogo della vicenda umana sconvolse la società americana; eppure le battaglie condotte da Milk continuano ad avere una valenza sociale e politica.
Sean Penn offre una visione umana e mimetica di Milk, senza lasciar mai trasparire il suo essere eterosessuale. Per tutta la durata della pellicola si ha la netta sensazione di avere davanti agli occhi un omosessuale convinto dell’onestà delle sue idee, senza che scada mai nella macchietta o nella volgarità. Ma tutto il cast merita la stessa valutazione. Una bella biopic, a cui manca solo il tocco di Van Sant, che ci ha abituati ad opere quali Elephant (2003), Da morire (1995) e Paranoid Park (2007). [valentina venturi]