Michael Clayton
id.
Regia
Tony Gilroy
Sceneggiatura
Tony Gilroy
Fotografia
Robert Elswit
Montaggio
John Gilroy
Scenografia
Kevin Thompson
Costumi
Sarah Edwards
Musica
James Newton Howard
Interpreti
George Clooney, Tom Wilkinson, Tilda Swinton, Sydney Pollack, Michael O'Keefe, Robert Prescott
Produzione
Mirage Enterprises, Section Eight
Anno
2007
Nazione
USA
Genere
thriller
Durata
124'
Distribuzione
Medusa Film
Uscita
05-10-2007
Giudizio
Media

Michael Clayton è uno sciacallo, uno “spazzino”, una sorta di risolutore che lavora per uno dei più grandi studi legali di New York dove si fa carico dei casi più sporchi dei propri clienti, dalle omissioni di soccorso agli scandali giornalistici alla corruzione dei politici.
Ex pubblico ministero, nato in una famiglia di poliziotti, con un divorzio alle spalle e una montagna di debiti per la sua mania per il gioco d’azzardo e un’avventura imprenditoriale finita male, Clayton non è certo felice del suo sporco lavoro ma non ha molta scelta. Non può tornare a fare l’avvocato, pur essendo considerato da tutti bravo, perché nel suo campo è indispensabile al suo studio legale e soprattutto il migliore. Chiamato a risolvere uno dei soliti casi spinosi che gli vengono affidati si troverà coinvolto suo malgrado in un gioco molto più grande di lui e dovrà scegliere se continuare ad essere quello che tutti vogliono che sia o per una volta fare la cosa giusta e ritrovare la propria identità…
Scritto e diretto da un maestro dell’intrigo come Tony Gilroy, sceneggiatore della trilogia di Bourne e di L’avvocato del diavolo, qui al suo esordio come regista, Michael Clayton è senza dubbio un robusto ed efficace legal thriller in cui si vanno a scandagliare le fondamenta di quelli che sembrano essere ormai i principi fondamentali di tutti gli studi legali: il denaro e la completa assenza di verità. Non è tanto la menzogna quanto l’insabbiamento della verità su cui si regge la politica della legge americana.
Sotterfugi, inganni, perfino l’omicidio. Tutto è lecito in nome della legge. Se poi in ballo ci sono miliardi di dollari non ci preoccupa certo della vita ormai inutile di un grande avvocato colto da esaurimento nervoso e che in un momento di lucida “follia” vuole rivelare a tutti il marciume che si cela dietro la facciata cristallina del business americano. L’ispirazione per scrivere e poi dirigere Michael Clayton è venuta al regista durante i sopralluoghi compiuti presso alcuni importanti studi legali di New York durante la stesura della sceneggiatura di L’avvocato del diavolo. Ricorda Gilroy: “Girovagando per quegli enormi studi di New York, sono rimasto colpito da quante cose succedessero dietro le quinte. Ogni studio legale ha un enorme dipartimento che lavora “dietro le quinte” 24 ore al giorno per far sì che tutto funzioni alla perfezione. Qualcuno mi ha parlato di uno studio legale impegnato in un causa importante che è andata avanti per circa dieci anni e quando sembrava che ormai il caso fosse chiuso, con la vittoria dello studio in questione e un risarcimento pattuito di circa un miliardo di dollari, due giorni prima della firma ufficiale dell’accordo, alle quattro del mattino, un giovane avvocato entrato di recente nello studio anni trovò un documento del quale nessuno era a conoscenza. Si trattava di un documento molto negativo che avrebbe portato ad un totale capovolgimento della situazione. Naturalmente quel documento non vide mai la luce del giorno e quel nuovo socio ebbe la promozione più veloce e più memorabile della storia.”
Un film classico, come quelli che si vedevano una volta, magari con Robert Redford protagonista, con un finale rassicurante e un Clooney ben stropicciato e in parte. A produrlo oltre alla solita coppia vincente Clooney-Soderbergh, anche Anthony Minghella e Sidney Pollack, che si ritaglia il ruolo di Marty Bach, cofondatore dello studio per cui lavora Clayton.
[marco catola]