Machan
id.
Regia
Uberto Pasolini
Sceneggiatura
Ruwanthie De Chickera,
Uberto Pasolini
Fotografia
Stefano Falivene
Montaggio
Masahiro Hirakubo
Scenografia
Errol Kelly
Costumi
Sandhiya Jayasuriya, Rob Navis
Musica
Stephen Warbeck
Lakshman Joseph De Saram
Interpreti
Dharmapriya Dias, Gihan De Chickera, Dharshan Dharmaraj, Namal Jayasinghe,
Sujeewa Priyalal, Mahendra Perera, Dayadewa Edirisinghe
Produzione
Redwave, Studiourania, Babelsberg Film, Shakthi Films, RaiCinema
Anno
2008
Nazione
Italia, Germania, Sri Lanka
Genere
commedia
Durata
110'
Distribuzione
Mikado
Uscita
12-09-2008
Giudizio
Media
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La premessa non era delle migliori: “L’impulso di realizzare "Machan" nasce dalla scoperta di un fatto realmente accaduto – racconta il regista – che mi ha fatto venire voglia di affrontare la questione delle politiche sull’immigrazione dell’Occidente in maniera non didattica, ma piuttosto umoristica.”
Il risultato è una commedia multietnica che segna lo scoppiettante debutto alla regia di Uberto Pasolini, produttore indipendente di Palookaville e soprattutto Full Monty. E proprio da quest’ultimo, come una formula vincente replicata con un minimo di innovazione, che bisogna partire.
Sri Lanka, una bidonville a Colombo. Manoj e Stanley trano a campare affiggendo manifesti per le strade in attesa che la loro ennesima richiesta di un visto per l’Europa venga accettata. Il primo è un barista con il mito dell’Occidente, il secondo, un venditore ambulante di frutta oberato da pesantissimi debiti, due zie pazze e un fratello minore che sta imboccando la strada del crimine.
Dopo l’ennesimo diniego del visto, presi dallo sconforto e dalla derisione di amici e conoscenti, i due vengono a conoscenza di un torneo di pallamano da svolgersi in Baviera, la possibilità di entrare in Europa dalla porta principale: iscriversi al torneo come la Squadra nazionale di Pallamano dello Sri Lanka. L’unico problema è che i nostri non sanno cosa sia il gioco della pallamano e non esista nello Sri Lanka una federazione di pallamano. Ma sono dettagli che i nostri riusciranno ad evadere grazie all’entusiasmo, all’ingegno ed a un pizzico di follia che finisce per contagiare un gruppo variegato di personaggi irresistibili.
Ed è proprio nella varietà dei caratteri e delle diverse componenti etniche, religiose e culturali che formano la variegata popolazione dello Sri Lanka dipinte a tinte forti dalla sceneggiatrice Ruwanthie de Chickera, autrice teatrale cingalese assai attenta ai temi sociali, che risiede l’originalità di una pellicola capace di alternare momenti di sincera commozione a parentesi umoristiche grazie ad un cast composto prevalentemente da attori alla prima esperienza cinematografica o da non-professionisti – dall’avvocato al contadino, fino ai ragazzini di strada.
Un film capace di parlare di un fenomeno come quello dell’immigrazione attraverso i toni leggeri, divertenti e grotteschi della commedia, senza negare da una parte il sorriso e dall’altra l’oblio del pensiero e della riflessione. [fabio melandri]