King Kong
id.
Regia
Peter Jackson
Sceneggiatura
Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson
Fotografia
Andrew Lesnie
Montaggio
Jamie Selkirk
Musica
James Newton Howard
Interpreti
Naomi Watts, Jack Black, Adrien Brody, Andy Serkis, Jamie Bell,
Kyle Chandler, Lobo Chan, Thomas Kretschmann
Anno
2005
Durata
187'
Nazione
USA
Genere
avventura
Distribuzione
UIP
Settantatrè anni dopo aver debuttato nelle sale di Hollywood, il gorilla più famoso della storia del cinema torna a gridare dagli schermi di tutto il mondo.
L’idea di riportare in auge la scimmia dal dorso argentato, alta 8 metri e pesante 400 chili è venuta ad un omino piccolo, ma ricco di idee audaci: Peter Jackson. Il regista della trilogia de Il Signore degli Anelli, si è cimentato nella storia che sognava da quando era piccino: “Ho visto King Kong per la prima volta in tv in Nuova Zelanda, quando avevo otto o nove anni. E mi ha colpito, mi ha impressionato così tanto, che è stato in quel momento che ho deciso che volevo fare il regista. Mi ha colpito veramente moltissimo”.
La vicenda del gorilla che si innamora di Ann Darrow (Naomi Watts) è nota: un regista squattrinato, interpretato da Jack Black, per realizzare un documentari organizza una spedizione verso la misteriosa Isola dei Teschi. Nell'operazione vengono coinvolti un'attrice di vaudeuville (la Watts), l’autore della sceneggiatura (il premio Oscar Adrien Brody) e l’equipaggio della nave. Giunti sull’isola, i naufraghi fanno la conoscenza di King Kong.
Jackson ha voluto che fosse Andy Serkis, già Gollum nella trilogia di JRR Tolkien, ad interpretarlo. I tecnici della Weta hanno creato appositamente dei software della motion capture che hanno tradotto le espressioni di Serkis in quelle di King Kong. In effetti le emozioni del gorilla sono indiscutibilmente realistiche. L’animale rapisce Ann, se ne innamora, viene catturato e portato a New York dalla ciurma decimata, per essere utilizzato come fenomeno da baraccone. Lui però si ribella, riesce a ritrovare l’amata Ann e infine, dopo una romantica “pattinata sul ghiaccio”, alle prime luci dell’alba precipita dall’Empire State Building.
Nonostante tutto sia ricreato alla perfezione, dagli interni della Manhattan anni Trenta alle rocambolesche rincorse con i dinosauri, Jackson ha spinto un po’ troppo sul pedale del pathos tecnologico. La pellicola dura tre ore e sette minuti, le scene con gli animali preistorici rimandano troppo al capostipite Jurassic Park, con qualche spruzzata di Alien e dei rimandi allo storico Viaggio al centro della Terra.
Divertente la scena delle liane, come anche i momenti di intimità tra King Kong e Miss Darrow, ma forse troppo dilatate. Ma Jackson è convinto delle sue scelte: al punto da assumendosi le spese (si dice 32 milioni di dollari) dei trenta minuti in più di pellicola, che non ha avuto il cuore di cestinare. [valentina venturi]