Fuori menù
Fuera de carta
Regia
Nacho García Velilla
Sceneggiatura
Nacho García Velilla, David Sánchez Olivas, Oriol Capel Mir,
Antonio Sánchez
Fotografia
David Omedes
Montaggio
Ángel Hernández Zoido
Scenografia
Javier Fernandéz
Costumi
Silvia García Bravo
Suono
Sergio Burman
Interpreti
Javier Cámara, Lola Dueñase, Fernando Tejero, Benjamín Vicuña, Chus Lampreave,
Luis Varela, Cristina Marcos, Alexandra Jiménez, Junio Valverde
Produzione
Antena 3 Televisión, Canguro Produzioni Internazionali Cinematografiche, Ensueño Films
Anno
2009
Nazione
Spagna
Genere
commedia
Durata
111'
Distribuzione
Bolero Film
Uscita
24-04-2009
Giudizio
Media

Metti La Chueca, quartiere gay di Madrid. Aggiungi Maxi, chef e orgoglioso proprietario di un ristorante di alta cucina che stà per ricevere una prestigiosa stella dalla guida culinaria della Michelìn.
Condite il tutto con personaggi di contorno stravaganti, perennemente sopra le righe, che compongono lo staff e la famiglia stessa di Maxi.
Spruzzate di tanto in tanto i due figli adottivi dello stesso, avuto da un precedente matrimonio etero, un bel calciatore a fine carriera ed apparentemente maschio al 100% ed avrete l’ennesima commedia a sfondo gay fatta di doppi sensi, battute triviali – le uniche che suscitano qualche risata – e girandola di situazioni più o meno prevedibili.
Fuori menù, nasce stanco, e tale si trascina, senza impennate ma sui binari del già visto e già conosciuto, fino all’inevitabile finale alla “volemose bene”.
Racconta il regista, noto per essere il creatore del format da cui è stata tratta la serie televisiva Un medico in famiglia: “«La vertiginosa velocità con cui è cambiata la società spagnola negli ultimi trent’anni ha dato vita ad un paese pieno di contrasti. La legislazione spagnola è passata dal considerare gli omosessuali come dei delinquenti al farsi pioniera del riconoscimento dei loro diritti. Nella stessa settimana in cui migliaia di persone manifestavano contro la Legge sui matrimoni omosessuali, altrettante celebravano la Giornata dell’Orgoglio Gay. Questo ricco e peculiare collage sociale è il contesto ideale per recuperare una commedia di costume sullo stile di quella degli anni ‘50 e ‘60. Un commedia piena di personaggi un po’ estraniati dalla realtà, alla costante ricerca della felicità.” Tante buone intenzioni, rimaste però solo sulla carta… [fabio melandri]