Four Brothers
id.
Regia
John Singleton
Sceneggiatura
Dabid Elliot, Paul Lovett
Fotografia
Peter Menzies
Montaggio
Bruce Cannon, Billy Fox
Musica
David Arnold
Interpreti
Mark Wahlberg, Tyrese Gibson, André Benjamin, Garrett Hedlund, Terrence Howard, Josh Charles, Chiwetel Ejiofor
Anno
2005
Durata
104'
Nazione
USA
Genere
drammatico
Distribuzione
UIP
Alla morte della madre adottiva uccisa durante una rapina, i fratelli Mercer si riuniscono dopo diversi anni per il suo funerale e per aprire una feroce caccia all’assassino. Ma se sangue chiama sangue, la vendetta si rivolgerà loro contro.
Dramma di strada intenso e violento, Four Brothers segna il grande ritorno di John Singleton, che ripercorre le vie intraprese dal suo film di debutto Boyz’n the Hood – strade violente che lo pose all’attenzione di critica e pubblico.
Il regista americano sceglie uno stile classico, tratta la materia come fosse un western moderno, una storia di intensa amicizia maschile, tra quattro uomini che hanno poco da spartire l’uno con l’altro, ma legati da un forte sentimento affettivo legato al ricordo della madre. Bobby testacalda (Mark Wahlberg), Angel il seduttore (Tyrese Gibson), Jeremiah il capofamiglia-uomo d’affari (André Benjamin) e Jack il duro (Garrett Hedlund) si appellano nella loro ricerca dell’assassino della madre a quelle regole non scritte ma condivise, nel vecchio western come nelle strade di oggi, che impongono di riparare ai torti subiti.
Presentato Fuori Concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Four Brothers mantiene quanto promette: personaggi ben definiti grazie ad una rete di relazioni interpersonali che vengono messe in campo con stile sobrio e conciso; sequenze di rara intensità emotiva come la cena subito dopo il funerale, in cui ognuno dei fratelli rivive brevi istanti di memorie personali legate alla madre; scene d’azione e sparatorie coinvolgenti, il tutto condito da un ritmo sostenuto della narrazione che avvince dalla prima sequenza sino al finale alla Fargo.
[fabio melandri]