The Final Destination 3D
id.
Regia
David R. Ellis
Sceneggiatura
Eric Bress
Fotografia
Glen MacPherson
Montaggio
Mark Stevens
Scenografia
Jaymes Hinkle
Costumi
Claire Breaux
Musica
Brian Tyler
Interpreti
Bobby Campo, Haley Webb, Nick Zano, Shantel VanSanten, Krista Allen, Andrew Fiscella
Produzione
New Line Cinema, Practical Pictures, Parallel Zide
Anno
2009
Nazione
USA
Genere
horror
Durata
80'
Distribuzione
Warner Bros. Picture Italia
Uscita
21-05-2010
Giudizio
Media

"Alla fine la Volvo di Bloom si fermò rovesciata sul lato destro della New York State Thruway. Il tetto era sfondato, il cofano anteriore era schiacciato e la portiera dal lato del guidatore era divelta quasi per metà. Il poliziotto scosse la testa: “Lei è proprio fortunato”. Bloom annuì."
Non sapeva Bloom che nell'alto dei cieli la sua ora era scoccata comunque e che Dio in persona accompagnato da La Morte e Lucifero, stava per scendere in terra affinché fosse fatta la Sua volontà.
Questo è il succo di un racconto breve dello scrittore Shalom Auslander, nel suo libro A Dio spiacendo (Guanda, 2010).
Ora è dal 2000 che la serie Final Destination mette in mostra il medesimo piano di Dio, costringendo la Morte incapace di fare il suo lavoro (in aereo, al luna park, sulle corsie di un autostrada ed oggi in un circuito automobilistico) a porre rimedio ai suoi errori.
Per festeggiare il decennale della serie, esce nelle sale cinematografiche il quarto capitolo che a ruota della moda del momento si avvale delle riprese in 3D.
Nell’agghiacciante premonizione di Nick O’Bannon (Bobby Campo) una giornata di corse e divertimenti si trasforma in una serie di eventi da incubo: varie auto da corsa restano coinvolte in un incidente all’interno di un autodromo e i detriti in fiamme vengono scaraventati sui palchi, uccidendo brutalmente gli amici di Nick e causando il crollo del palco proprio addosso a lui. Quando torna in sé, il ragazzo è nel panico più totale e convince la fidanzata Lori (Shantel VanSanten), e i loro amici – Janet (Haley Webb) e Hunt (Nick Zano) – a lasciare l’autodromo evitando per pochi secondi il momento preciso in cui la visione del ragazzo si trasformerà in una terribile realtà.
Pensando di aver evitato la morte il gruppo riprende ad assaporare la vita ancora più di prima ma sfortunatamente per Nick e Lori è solo l’inizio. Infatti, mentre le premonizioni continuano a verificarsi e ad uno ad uno i sopravvissuti muoiono nel peggiore dei modi, Nick deve capire come sfuggire alla morte con certezza e una volta e per tutte, prima che anche lui raggiunga la sua “destinazione finale”.
Dell'idea originale è rimasta solo una debole ombra e l'unico motivo di interesse è dato dalla “fantasia” con cui la morte decide di prendersi le vite dei giovani protagonisti. Ma anche qui si sta raschiando il fondo del barile con i meccanismi omicidi che finiscono per farsi sin troppo articolati, improbabili, ridicoli tanto che neanche il 3D riesce a rivitalizzare un paziente in evidente stato di coma farmacologico. Nel cinema come nella vita l'accanimento terapeutico è vivamente sconsigliato!
[fabio melandri]