La felicità porta fortuna
Happy Go Lucky
Regia
Mike Leigh
Sceneggiatura
Mike Leigh
Fotografia
Dick Pope
Montaggio
Jim Clark
Scenografia
Mark Tildesley
Costumi
Jacqueline Durran
Musica
Gary Yershon
Interpreti
Sally Hawkins, Alexis Zegerman, Andrea Riseborough,
Sinead Matthews, Alice, Kate O'Flynn, Eddie Marsan
Produzione
Film4, Ingenious Film Partners, Summit Entertainment, Thin Man Films, UK Film Council
Anno
2008
Nazione
UK
Genere
commedia
Durata
118'
Distribuzione
Mikado
Uscita
05-12-2008
Giudizio
Media

Poppy è una giovane insegnante in una scuola elementare. Uno spirito libero, aperta e generosa, simpatica e anarchica, ma anche in grado di essere concentrata e responsabile. Ha tempo per tutti e chiunque la incontri si innamora di lei.
Ama i bambini a cui insegna e lavora duro. Condivide un appartamento con un’amica, si gode il suo tempo libero, si preoccupa delle sue sorelle più giovani e prende lezioni di flamenco e pedana elastica.
Quando inizia le lezioni di guida, la sua maturità e il suo senso dell’umorismo l’aiutano nel rapporto con un istruttore fuori di testa. Anche se si trova a suo agio nel suo status di single, incontra al lavoro un uomo e tra loro scatta qualcosa.
Mike Leigh si abbandona ai toni lievi della commedia per raccontare la storia di un gruppo di ragazze che tra conformismo ed anti-conformismo lottano alla ricerca della felicità. Capo banda Poppy, la maestra d'asilo capace di contaminare con il suo incauto ottimismo anche le persone più dure e rancorose, donando loro un pizzico di sole che però non sempre è così forte da scaldare. Siamo nella provincia di Amelie, ma dove li c'era uno zuccheroso dosaggio di buoni sentimenti e melassa colorata, qui Leigh non dimentica le ombre che una vita improntata all'ottimismo comunque produce. Solitudine, violenza, intolleranza sono elementi che il regista non nasconde ma porta a galla sebbene attraverso i toni lievi della commedia brillante.
Punto di forza della pellicola l'attrice Sally Hawkins (premiata a Berlino con l'Orso D'argento), qui alla terza collaborazione con Leigh dopo Tutto o niente (All or Nothing) e Il segreto di Vera Drake (Vera Drake), capace di rendere un personaggio facilmente tendente alla macchietta, verosimile, intorno al quale si dipanano storie di vita, messe in scena nella loro quotidianità, nella loro evoluzione senza un vero inizio e una vera fine, ma all'interno di un continuum che immaginiamo oltre la vita sullo schermo. Parti di un tutto che possiamo intuire, un passato e futuro che scorrono parallelamente alle nostre vite quotidiane.
Leigh perde la dimensione di teatro filmato che ha caratterizzato molte delle sue pellicole precedenti, per una messa in scena maggiormente dinamica e movimentata non perdendo il tocco magico della direzione degli attori, che da sempre appare come il suo marchio di fabbrica. [fabio melandri]