Fearless
id.
Regia
Ronny Yu
Sceneggiatura
Chris Chow, Christine To
Fotografia
Poon Hang Sang
Montaggio
Virginia Katz,
Richard Learoyd
Scenografia
Kenneth Mak
Costumi
Thomas Chong
Musica
Shigeru Umebayashi
Produzione
Wide River Inv., Beijing Film Studio, China Film Group Corp
Interpreti
Jet Li, Nakamura Shidou, Suan Li, Dong Yong
Anno
2007
Genere
drammatico
Nazione
Cina, USA
Durata
100'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
20-07-07

Il timido Huo Yuanjia è il figlio di un grande lottatore che però non vuole che egli segua il suo esempio. Così Huo decide di imparare da solo come combattere e vincere. Anni di allenamento gli consentono di stracciare avversario dopo avversario nella sua regione di origine, Tianjin. Ma il suo orgoglio cresce di pari passo con la sua fama di esperto di arti marziali. Quando un combattimento imprudente conduce alla morte di un maestro i membri della famiglia di Huo vengono uccisi per vendetta. In preda al dolore, tormentato dalla vergogna e sotto shock Huo inizia a vagare per il paese. Quando si trova ad un passo dalla morte viene salvato dalle donne di un tranquillo villaggio che lo trattano con dolcezza e generosità. Questo lo aiuta a guarire e riacquistare il suo equilibrio per un periodo di molti anni. Huo comprende che il futuro delle arti marziali risiede nella correttezza e nella lealtà e non nella violenza. Decide allora di tornare nella società per applicare questi principi.
Una volta tornato a Tianjin, Huo affronta il suo passato e riabilita il suo nome. Grazie al Mizong (pugno mancante), metodo di combattimento elegante e acrobatico, Huo rinnova il suo successo e crea l’innovativa Federazione sportiva Jingwu. Prendendo atto della situazione, i membri sleali della Camera di Commercio Estera organizzano un torneo che mette Huo contro quattro lottatori, ognuno dei quali rappresenta i più grandi poteri stranieri in Cina. Huo accetta la sfida e combatte rispettivamente, contro: un pugile inglese, uno spadaccino spagnolo, un soldato belga e un giapponese che pratica le arti marziali. La Cina non ha mai dimenticato, e mai lo farà, ciò che avvenne quel giorno del 1910.
Agli occidentali la figura di Huo potrà non dire un granché, ma in Cina è un vero eroe nazionale, simbolo della resistenza e tenacia cinese contro l’invasione straniera di inizio secolo, periodo definito dagli storici cinesi “l’era dei trattati ingiusti”, che caratterizzò un’epoca di degrado senza precedenti per il paese e il suo popolo. La rinascita passò per l’antica arte dello Wushu, che contrariamente a quanto non si possa pensare non significa arte della lotta ma l’esatto opposto: i caratteri cinesi che compongono il termine “Wushu” sono “zhi” (che significa “non fare” o “stop”) e “ge” (che significa “combattimento” o “guerra”). Questi caratteri insieme si traducono con “non lottare”. Pertanto la parola Wushu rivela il vero significato delle arti marziali e cioè l’arte di non combattere.
Attraverso una narrazione che non riesce ad evitare i cliché del genere biografico, Fearless annoia più che emozionare, più attenta al valore nazionalistico e propagandistico dell’opera che non alla sua efficacia drammaturgia. Appesantita da una regia confusa del figlio prodigo Ronny Yu (una vita a Hollywood con La sposa di Chucky, Codice 51, Freddy Vs. Jason), il film si trascina stancamente tra effetti speciali artigianali nel senso negativo del termine ed incontri coreografati in maniera stanca e ripetitiva in cui l’impegno di Jet Li, nella vita vero lottatore di Wushu, non riesce a salvare con il mestiere ne la baracca ne i burattini. Trascurabile. [fabio melandri]

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