Fast & Furious 5
id.
Regia
Justin Lin
Sceneggiatura
Chris Morgan
Fotografia
Stephen F. Windon
Montaggio

Kelly Matsumoto, Christian Wagner, Fred Raskin

Scenografia
Peter Wenham
Costumi
Sanja Milkovic Hays
Musica
Brian Tyler
Interpreti

Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Jordana Brewster, Tyrese Gibson

Produzione
Original Film, One Race Film
Anno
2011
Nazione
USA
Genere
azione
Durata

130'

Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
04-05-2011
Giudizio
Media

Il vecchio adagio popolare associa a donne e motori gioie e dolori; senza dubbio, i produttori di questo franchise incentrato sui furti di auto belle e truccatissime, che negli anni ha visto crescere costantemente i propri incassi, sapranno apprezzarne meglio di chiunque altro gli aspetti positivi. Questa volta Brian ( Paul Walker) e Dom (Vin Diesel) si trovano a Rio de Janeiro insieme a Mia (Jordana Brewster), fidanzata del primo e sorella del secondo, per compiere un ultimo “lavoretto” che potrà garantire loro una vita tranquilla e libera per sempre.
I loro sogni di gloria incontrano però l'ostacolo di un cattivissimo narcotrafficante (quel Joaquim De Almeida che fu l'odioso antagonista di Banderas in “Desperado” e che ormai ha la patente di infame senza scrupoli su celluloide) e di un agente federale (l'ex wrestler Dwayne Johnson), che sembra un cyborg programmato per rintracciarli ed arrestarli. Bisognerà coinvolgere i vecchi amici della banda che già presero parte agli episodi precedenti per poter mettere a punto un piano a prova di guerriglia e credibilità.
Da quando esiste la critica cinematografica, l'uscita di film di questo genere ha consentito ai recensori di dare libero sfogo al proprio sadismo, scatenando piogge di aggettivi denigratori. Infierire sarebbe addirittura troppo facile, se si dovesse badare alla recitazione (l'inespressività di Vin Diesel è a tratti commovente e direttamente proporzionale alla massa muscolare), all'irrealtà di certe scene (salto da treno in corsa su spiderino in prossimità di un ponte), o all'incoerenza della sceneggiatura (cattivi che passano ex abrupto coi buoni con la stessa logicità con cui Gatto Silvestro sposerebbe Titti). Tutto ciò sarebbe appunto una catastrofe se lo spettacolo alla fine non si divertisse.
Nelle due ore di azioni via via più pirotecniche invece la formula funziona e la noia è pressoché bandita, così come la presenza di macchine utilitarie nelle strade e di cellulite sulle gambe femminili. D'altronde, il meccanismo produttivo dietro a un prodotto del genere è ineccepibile, anche nel versante della tecnica registica: gli inseguimenti, le esplosioni, le botte sono filmati con maestria e meritano dunque il giusto rispetto, come Tarantino da tempo ci ricorda.
Il cinema vero (anche quello d'azione) abita comunque da un'altra parte, ma non ce la sentiamo di biasimare troppo quelle masse di spettatori alla ricerca di disimpegno che affolleranno le sale per questo film, forse annoiati da altri prodotti più blasonati ma che non raggiungono il loro scopo.
[emiliano duroni]