Il Falsario - Operazione Bernhard
Die Fälscher
Regia
Stefan Ruzowitzky
Sceneggiatura
Stefan Ruzowitzky
Fotografia
Benedict Neuenfels
Montaggio
Britta Nahler
Scenografia
Isidor Wimmer
Costumi
Nicole Fischnaller
Musica
Marius Ruhland
Interpreti
Karl Markovics, August Diehl, Devid Striesow, Dolores Chaplin, August Zirner, Marie Bäumer
Produzione
Aichholzer Filmproduktion, Magnolia Filmproduktion,
Studio Babelsberg Motion Pictures/Babelsberg Film, ZDF
Anno
2007
Nazione
Austria
Genere
storico
Durata
98'
Distribuzione
Lady Film
Uscita
25-01-2008
Giudizio
Media

La vera storia di Salomon Sorowitsch, falsario straordinario e bohémien…
Dopo essere stato intercettato in un campo di concentramento in Germania nel 1944, accetta di aiutare i nazisti in un’operazione di contraffazione organizzata per finanziare lo sforzo bellico.

Fu il più grande imbroglio di denaro contraffatto di tutti i tempi. Furono stampate oltre 130 milioni di sterline, in condizioni che non avrebbero potuto essere più tragiche o spettacolari. Durante gli ultimi anni della guerra, quando il Reich ormai vede la fine vicina, le autorità decidono di produrre delle banconote nelle divise dei loro maggiori nemici di guerra. Sperano di usare i falsi per inondare l’economia nemica e riempire le casse di guerra ormai vuote.

Nel campo di concentramento Sachsenhausen, due baracche vengono tenute separate dal resto del campo e dal mondo esterno, e trasformate in un attrezzatissimo laboratorio di contraffazione. Nasce così ”l’Operazione Bernhard”. Dei prigionieri vengono trasferiti a Sachsenhausen da altri campi per realizzare il piano: tipografi professionisti, pignoli funzionari bancari e semplici artigiani diventano membri di un commando top-secret.
Hanno una scelta: se collaborano con il nemico, hanno una possibilità di sopravvivenza, come prigionieri di prima classe in una “gabbia dorata”, con cibo a sufficienza da mangiare e un letto in cui dormire. Se sabotano l’operazione, li attende morte certa.
Per i “falsari”, non è solo questione di salvare le proprie vite, ma anche le proprie coscienze…


OPERAZIONE BERNHARD" NEL FILM E NELLA REALTÀ

Una baracca con un tavolo da ping-pong, riviste e operette da cabaret come musica di sottofondo – i dettagli sono troppo grotteschi per essere stati pensati da uno sceneggiatore. Queste sono scene vere dal laboratorio dei “falsari” al campo di concentramento Sachsenhausen.

IL FALSARIO - OPERAZIONE BERNHARD narra la storia di questo laboratorio e dell’”Operazione Bernhard” che gli ha dato vita.
L’operazione fu lanciata nel 1942 e seguì un piano segreto escogitato dai nazisti sotto la guida dell’allora ispettore Bernhard Krüger, specializzato in contraffazione.
L’obiettivo dell’operazione era di produrre sterline inglesi e dollari americani falsi per indebolire le economie di quei paesi nemici. Si ritiene anche che i nazisti volessero compiere grandi transazioni finanziarie con quei soldi, come l’acquisto di materiali di guerra, ma gli storici contestano questa teoria.

I nazisti presero dai campi di concentramento gli operai per il loro progetto.
Specialisti imprigionati – stampatori professionisti, grafici, tipografi, tutti ebrei, buoni cittadini e lavoratori onesti – furono portati a Sachsenhausen per eseguire il piano.
Produrre denaro contraffatto era l’attività principale della “Gabbia dorata”, come i detenuti chiamavano la loro divisione, ma furono anche prodotti documenti e passaporti per i Servizi Segreti.
In tutto 134 milioni di sterline furono prodotte a Sachsenhausen, tre volte il fondo monetario della Gran Bretagna. Tra il 1942 e il 1945 furono 140 i prigionieri impegnati nella produzione di banconote da 5, 10, 20 e 50 sterline. Le banconote false dell’”Operazione Bernhard” erano così perfette che era quasi impossibile distinguerle da quelle autentiche.

Divisi dai prigionieri “normali”, i detenuti dei Blocchi 18 e 19 avevano condizioni di vita decisamente migliori del resto di Sachsenhausen e anche di tutti gli altri campi di concentramento. Mangiavano bene e ognuno aveva un letto su cui dormire; il Kommandant diede loro un tavolo da ping-pong e ogni tanto organizzava delle feste per sollevare loro il morale. Anche se non dovevano indossare le divise dei prigionieri, sapevano che i vestiti che portavano erano appartenuti ai detenuti morti nelle camere a gas. E la minaccia di morte era sempre presente se il loro lavoro non risultava all’altezza o veniva sabotato. Molti di loro sospettavano che essere a conoscenza di questa operazione top-secret li avesse comunque destinati alla morte, e che una volta compiuta l’operazione sarebbero stati eliminati.

Così contraffacevano denaro sotto costante paura della morte, tentavano di escogitare sempre nuove strategie per rallentare la produzione e creare più scarti possibili per guadagnare tempo – anche se erano consci di non poter sabotare il procedimento all’infinito senza rischiare le proprie vite.

Appena i prigionieri riuscirono a produrre sterline inglesi perfette, venne loro ordinato di contraffare dollari americani.
Nel 1944 per sostenere il “gruppo dei dollari”, Krüger portò al laboratorio un nuovo prigioniero, Salomon Smolianoff, noto come “Sally”, il più famoso falsario d’arte e denaro dell’epoca, un vero artista ebreo-russo.
È stato lui a ispirare il protagonista de IL FALSARIO - OPERAZIONE BERNHARD, Salomon Sorowitsch.
Come Sorowitsch, anche Smolianoff finì in prigione prima che scoppiasse la guerra perché lasciò che una bella donna lo trattenesse a Berlino una notte di troppo.
E proprio come è il Kommandant del campo, Friedrich Herzog ad arrestare Sorowitsch, nella realtà fu Berhard Krüger a mettere il “vero Sorowitsch” dietro le sbarre.
Smolianoff fu mandato al campo di concentramento di Mauthausen nel 1939, e si rese utile con le guardie S.S. come ritrattista e artista.
Nel 1944 fu trasferito al laboratorio di contraffazione di Sachsenhausen e arrivò “con un po’ di pancetta”, come ricorda un altro protagonista, Adolf Burger.

Ma l’anno finì senza che Smolianoff avesse prodotto un solo dollaro utilizzabile. Il gruppo riuscì a rallentare l’arduo procedimento di stampa per vari mesi. Smolianoff non prese parte alle azioni di sabotaggio come gli altri membri del gruppo; il maestro falsario lavorò duramente e dimostrò le sue abilità. Ma i suoi colleghi volevano ritardare la produzione il più possibile e rovinavano deliberatamente la gelatina necessaria per la stampa. Tuttavia, non fu possibile continuare a farlo all’infinito, e alla fine, riuscirono a produrre i primi dollari perfetti. I falsari, tuttavia, avevano ottenuto il loro scopo: gli Alleati stavano per arrivare, e i tedeschi non poterono più produrre grandi quantità di denaro falso.

LA FINE DELL’ “OPERAZIONE BERNHARD"

Ne IL FALSARIO - OPERAZIONE BERNHARD Sorowitsch e i suoi compagni di prigionia vengono liberati da Sachsenhausen. In realtà, i blocchi per la contraffazione vennero smantellati quando crollò il fronte orientale - all’inizio del 1945 - e i russi attraversarono l’Oder dirigendosi verso Berlino.
I prigionieri e il loro laboratorio furono spostati nelle Alpi e infine trasferiti al campo di concentramento di Ebensee a Salzkammergut, in Austria, dove i prigionieri furono liberati dall’esercito americano.
L’arrivo delle forze alleate impedì ai nazisti di trovare un posto sicuro per nascondere il denaro contraffatto. Gli uomini delle S.S. nel maggio 1945 si videro costretti a gettare nel lago Toplitz molte casse contenenti sterline inglesi false.

Del maestro falsario Smolianoff dopo la sua liberazione, si perse ogni traccia.
Si dice che arrivò a Montecarlo poco dopo la guerra, e che perse molti soldi al Casinò. Fu ben presto inserito nelle liste dei ricercati internazionali come falsario, ma si crede abbia anche contraffatto documenti di emigrazione per gli ebrei che tentavano di recarsi in Palestina.
Smolianoff morì in Argentina negli anni ’60.
Si ritiene che abbia passato gli ultimi anni della sua vita “riscoprendo” i dipinti degli antichi maestri.

LE FONTI DELLA SCENEGGIATURA: LE ESPERIENZE DEL TESTIMONE ADOLF BURGER

Adolf Burger, uno stampatore professionista del villaggio slovacco Velká Lominca (in tedesco: Grosslomnitz), fu arrestato per ragioni politiche assieme a sua moglie e internato nel 1942. La sua giovane consorte fu uccisa ad Auschwitz-Birkenau, e lui fu mandato dopo un anno e mezzo al campo di concentramento di Sachsenhausen con altri “specialisti” per mettere su il laboratorio segreto dei nazisti.
Il 5 maggio 1945 fu liberato dalle truppe americane in un sub-campo del campo di concentramento di Ebensee. Tornò in Cecoslovacchia, dove riprese il suo lavoro di stampatore. Le sue memorie sono raccolte nel libro “The Devil’s Workshop. The Counterfeit Money Workshop of the Sachsenhausen Concentration Camp" (Hentrich & Hentrich, Berlino, 2006). Divenne la sua missione spargere i ricordi delle sue esperienze di quel periodo.
Oggi novantenne, Burger continua a viaggiare instancabilmente, a tenere seminari e a parlare nelle scuole per raccontare ai giovani la sua vita e fornire informazioni su cosa accadde veramente all’epoca.


LEGGENDE CHE CIRCONDANO "IL TESORO NEL LAGO TOPLITZ" – DOVE SI TROVA IL DENARO CONTRAFFATTO DELL’"OPERAZIONE BERNHARD"

Con il titolo “Geld wie Heu” (Tonnellate di soldi), la rivista “Stern” diede nel 1959, notizia di un ritrovamento sensazionale nel lago Toplitz in Styria (Salzkammergut, Austria) di sterline inglesi false.
Furono rinvenute nove casse di denaro falso, insieme agli archivi segreti delle S.S.
Una volta che “Stern” riportò la notizia delle casse di denaro contraffatto, si alzarono sempre più voci riguardo le riserve d’oro e d’oggetti d’arte rubati dal Terzo Reich, che si diceva fossero stati mandati a fondo del lago Toplitz. Le persone del posto ricordano come i soldati li costrinsero a portarli con le loro barche sul lago alla fine della guerra, e ricordano anche le misteriose casse calate in acqua.
Sorse quindi la leggenda dell’oro sommerso, e il lago divenne la mecca dei cercatori di tesori di tutto il mondo.

Il lago Toplitz è lungo circa due chilometri e profondo 103 metri, e ad una profondità di 20 metri, la sua acqua non contiene più ossigeno. Molti tronchi d’albero che vennero gettati nel lago e non marcirono, resero il lavoro dei sommozzatori difficile e pericoloso.
Molti cercatori di tesori, tuttavia, hanno tentato la fortuna. Ma nel 1963, dopo misteriosi incidenti e la morte di un giovane sub durante una ricerca non autorizzata, le autorità austriache emisero un divieto contro le immersioni nel lago Toplitz. Per poter mettere fine una volta per tutte alle immersioni pericolose e al mito dell’oro nazista, il ministero degli interni austriaco lanciò un’enorme ricerca. Fino agli anni ’80, i sommozzatori dell’esercito austriaco e la squadra degli artificieri rinvenne non solo altre casse piene di denaro falso e lastre da stampa, ma anche una notevole quantità di materiale bellico nazista. Con le bombe, i razzi, le mine, gli esplosivi e altre armi che vi trovarono, il lago divenne noto come “la discarica del Terzo Reich”.

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