Fair Game
id.
Regia
Doug Liman
Sceneggiatura
Jez Butterworth,
John Butterworth
Fotografia
Doug Liman
Montaggio
Christopher Tellefsen
Scenografia
Jess Gonchor
Costumi
Cindy Evans
Musica
John Powell
Interpreti
Sean Penn, Naomi Watts, Bruce McGill, Sam Shepard, Ty Burrell, Noah Emmerich
Produzione
River Road Entertainment, Participant Media, Imagenation Abu Dhabi FZ, Zucker Productions,
Weed Road Pictures, Hypnotic, Fair Game Productions
Anno
2010
Nazione
USA, Emirati Arabi
Genere
thriller
Durata
104'
Distribuzione
Eagle Pictures
Uscita
22-10-2010
Giudizio
Media

Naomi Watts lavora per la CIA come agente sotto copertura. Suo marito, interpretato da Sean Penn, è un ex ambasciatore in pensione. Quando entrambi si adoperano, prove alla mano, a negare la presenza di armi nucleari in Iraq si troveranno travolti da accuse pubbliche e le loro vite private finiranno con l'esserne compromesse.
Dal pressbook: Liman dice che il film era come una continuazione della sua precedente fiction (Mr. & Mrs. Smith, ndr), Liman afferma che il film era praticamente il seguito del precedente, ma questo era il vero Mr & Mrs. Smith.
Ok. Ha detto la sua.
D'altra parte quando chiami a dirigere una storia vera al regista di The Bourne Identity e lo sbandieri pure in fase di lancio devi aspettarti che vengano dette fesserie del genere per mettere fuori strada il pubblico. Peccato, perchè avevamo un film meritevole.
Lontano dai canoni del film di spionaggio tradizionale, ispirato com'è a una storia vera, ma anche lontano dal facile film “politico”, nonostante la natura della vicenda permettesse di farlo.
Rimane una bella storia che ci mostra come il potere possa manipolare la realtà (la vicenda delle bugie sulle armi in Iraq e nota, certo, sono i dettagli della cosa che ci sfuggono) e schiacciare, attraverso il discredito pubblico, chiunque provi a non piegarsi ai suoi diktat.
Certo, l'intenzione dichiarata dagli sceneggiatori di tenere lontana la politica dalla storia non può realizzarsi visto lo spunto di partenza, ma è apprezzabile il tentativo, solo parzialmente realizzato di concentrare i riflettori su come quel che accade ai due protagonisti pubblicamente si rifletta sulle loro vite private.
Un film esatto e puntuale. Che forse rischia di diventare talvolta troppo “verboso”, ma è il prezzo da pagare se si vuole rendere l'esattezza di cui parlavo in una pellicola di due ore che si confronta con un argomento così complesso. [davide luppi]