Elizabeth - The Golden Age
id.
Regia
Shekhar Kapur
Sceneggiatura
William Nicholson,
Michael Hirst
Fotografia
Remi Adefarasin
Montaggio
Jill Bilcock
Scenografia
Guy Hendrix Dyas
Costumi
Alexandra Byrne
Musica
Craig Armstrong
Interpreti
Cate Blanchett, Geoffrey Rush, Clive Owen, Rhys Ifans, Abbie Comish, Samatha Morton
Produzione
Working Title
Anno
2007
Nazione
USA
Genere
drammatico
Durata
115'
Distribuzione
Universal Pictures
Uscita
26-10-2007
Giudizio
Media

Donna, guerriera, regina. Adorata dai suoi sudditi, tollerante - lei protestante - verso i cattolico, non altrettanto questi nei suoi confronti. Denigrata come bastarda e vergine - nessun uomo giace con lei, accanto a lei - dai suoi nemici interni ed esterni (Filippo II di Spagna) Elisabetta vive il suo stato di Regina in assoluta solitudine, benchè non sia lasciata sola un momento dal fido consigliere Sir Francis Walsingham (Geoffrey Rush) o dalla dama di corte sua preferita Bess (Abbie Comish).
Secondo capitolo dedicato alla carismatica figura interpretata da Cate Blanchette, Elizabeth The Golden Age punta diretta sulla figura di Elisabetta sottolineando gli aspetti umani del ruolo a cui è chiamata a vestire, facendo emergere la donna irrealizzata nonostante il potere detenuto, le aspirazioni soffocate nonostante la gloria terrena acquisita sui campi di battaglia e sui palcoscenici diplomatici. Una insoddisfazione di fondo che esplode con l'arrivo a corte del pirata Sir Water Raleigh (Clive Owen) che con i suoi racconti di un mondo lontano ed inesplorato (l'America) porterà scompiglio nei cuori della Regina e della sua preferita Bess.
Inusuale dramma storico intimista quello messo in scena dal regista del primo capitolo, Shekhar Kapur. Girato all'80% in interni, con grande attenzione all'uso emotivo della luce, capace di colorare ed accalorare eventi e situazioni, Elizabeth nonostante alcuni buoni momenti - la strisciante organizzazione del complotto volto a deporre Elisabetta a favore della cugina Maria Stuarda - si impantana in un conflitto di cuori e sentimenti da soap opera, con ribaltamenti e colpi a sosrpresa un po' troppo prevedibili per poter coinvolgere.
Confezione extra lusso per un dramma storico che più sulla storia intesa con la S maiuscola, punta alla storia privata dei personaggi, il che poteva essere anche una prospettiva interessante ed originale, ma sin troppo spesso, i fili del racconto sembrano sfuggire alla mano del regista ed interpreti. I drammi personali sono assai meno interessanti di quelli storici che si andavano a realizzare al di fuori della corte inglese, ed il film questo aspetto lo trascuro sin troppo, senza essere capace altresì di rendere di pari interesse le vicende dei singoli attanti. Operazione non all'altezza del precedente ma che potrebbe far leva nell'interesse degli spettatori a riscoprire un periodo storico ed un personaggio da noi pooc frequentato. Anche questo è una finalità di questa meravigliosa arte che chiamiamo cinema.
[fabio melandri]

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