The Eagle
id.

Anno 2011

Nazione USA

Genere storico

Durata 114'

Uscita 16/09/11

distribuzione
BiM DISTRIBUZIONE

Regia
Kevin Macdonald
Sceneggiatura
Jeremy Brock
Fotografia
Anthony Dod Mantle
Montaggio
Justin Wright
Scenografia
Michael Carlin
Costumi
Michael O’Connor
Musica
Atli Örvarsson
Produzione
Focus Features
Film4
Toledo Productions
Interpreti
Channing Tatum
Jamie Bell
Donald Sutherland
Mark Strong
Tahar Rahim
Denis O’Hare

 

Il cinema, ma meglio sarebbe dire la cultura americana è sempre stata affascinata dalla storia dell'Antica Roma, producendo pellicole (Il Gladiatore), serial tv (Roma) ed opere letterarie (Imperium di Thomas Harris, I giorni del potere di Colleen McCullough) che hanno riscosso un enorme successo in tutto il mondo. Su questo filone si inserisce questa pellicola tratto dal romanzo di Rosemary Sutcliff La legione scomparsa edito in Italia da Mondadori.

Nella Britannia del II secolo d.C., due uomini – padrone e schiavo – si avventurano oltre i confini del mondo conosciuto per intraprendere una pericolosa missione che li porterà a misurarsi con la lealtà e il tradimento, l’amicizia e l’odio, l’inganno e l’eroismo. The Eagle è un film diretto da Kevin Macdonald e prodotto da Duncan Kenworthy. Jeremy Brock ha adattato il romanzo di Rosemary Sutcliff La legione scomparsa (edito in Italia da Mondadori Editore).
Nel 140 d.C. l’Impero Romano si estende fino alla Britannia, anche se non ha il controllo di tutte le regioni e l’estremo nord è governato dalle tribù ribelli della Caledonia (l’attuale Scozia). Marco Aquila (Channing Tatum) giunge in Britannia deciso a riabilitare la reputazione di suo padre, Flavio Aquila. Vent’anni prima, la Nona Legione romana, con i suoi cinquemila uomini guidati da Flavio sotto l’insegna dorata dell’Aquila, era arrivata in Caledonia. Non aveva più fatto ritorno: legione e aquila erano svanite nel nulla. Furioso, l’imperatore Adriano aveva ordinato la costruzione di un muro per isolare quel territorio: il vallo di Adriano – confine settentrionale dell’Impero romano, e soglia estrema del mondo conosciuto.
Marco ha un unico grande desiderio: essere un buon soldato. Al comando di un piccolo forte in una regione sud-occidentale, guida valorosamente le sue truppe durante un assedio. Elogiato da Roma per il suo coraggio, ma congedato a causa delle gravi ferite riportate, trascorre la convalescenza, demoralizzato, nella vita dello zio Aquila (Donald Sutherland), un militare in pensione. Un giorno, durante un combattimento fra gladiatori, Marco interviene di slancio risparmiando la vita a un giovane britanno, Esca (Jamie Bell), che Aquila compra come schiavo per Marco. Marco non sembra molto interessato a Esca, che cova un odio feroce per tutto ciò che è romano ma giura di servire l’uomo che gli ha salvato la vita.
Dopo aver saputo che qualcuno ha visto l’Aquila in un tempio tribale all’estremo nord, Marco decide di mettersi in viaggio con Esca e di attraversare il vallo. Ma gli altopiani scozzesi sono impervi e sconfinati, e Marco deve affidarsi al suo schiavo per procedere in quella regione. Incontrando un ex-soldato romano, Guern (Mark Strong), Marco capisce che il mistero della scomparsa di suo padre potrebbe essere legato al segreto dell’identità del suo schiavo: un segreto che si fa sempre più pressante quando i due si ritrovano faccia a faccia con i guerrieri del temibile Principe delle Foche (Tahar Rahim).

Dal regista del documentario La morte sospesa e della pellicola L'ultimo Re di Scozia, ci saremmo aspettati qualcosa di più di una messa in scena che brilla per la sua mancanza di originalità e coinvolgimento. Echi de Il Gladiatore, Highlander, L'ultimo dei Mohicani, tanto per citare i più facili ed immediati, viaggiano all'interno di un vuoto narrativo così a corto respiro che passata la prima mezzora già si prevedono sviluppi e soluzioni di una storia scontata e di una rappresentazione così priva di pathos e spettacolarità da farci dubitare dell'origine industriale di tale opera.

Non aiuta la recitazione monolitica dei protagonisti, dove non basta la presenza di un Donald Sutherland usato un po' ovunque come sale su diverse pietanze, per dare sapore e spessore ad un piatto sciapo dall'inizio alla fine.
[fabio melandri]