...e se domani
id.
Regia

Giovanni La Parola

Sceneggiatura
Giovanni La Parola
Fotografia

Michele D’Attanasio

Montaggio
Fabio Bianchini,
Alessio Doglione
Musica
Francesco Cerasi
Interpreti
Luca Bizarri, Paolo Kessisoglu, Sabrina Impacciatore, Claudio Gioé,
Marit Nissen, Ernesto Mahieux, Mita Medici, Luigi Maria Burruano
Anno
2005
Durata
89'
Nazione
Italia
Genere
commedia
Distribuzione
Medusa Film

Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, la storia di Mimì Rendano (Luca Bizzarri), un sognatore trentenne, immigrato siciliano in una grande ed invisibile città del nord, innamorato segretamente della moglie (Sabrina Impacciatore) del suo amico e socio in affari Giovanni (Claudio Giè), divenuto dopo la sua morte, amico e confidente, complice in affari ed amante. Miglior amico di Mimì e suo opposto, ovvero pragmatico, razionale, freddo, calcolatore in una parola avvocato, Matteo Cillario (Paolo Kessisoglu), che riprende in parte il medesimo ruolo già intrpretato nel godibile E allora mambo!
Ma quando si mischiano affari di cuore e rischi imprenditoriali, quando si seguono più i sogni che non la realtà, in una società pragmatica e competitiva come quella che stiamo vivendo, i sognatori sono condannati alla sopraffazione, o se preferite in prigione senza passare dal via.
…e se domani è una commedia dalle sfumature tragiche, che usando coloriture surreali e grottesche mira ad una feroce critica del mondo degli affari e dei meccanismi che regolano le nostre vite sociali.
Purtroppo il tentativo di patchwork cinematografico risulta debole, sterile ed insipido nelle mani del regista di cortometraggi e documentari qui al debutto nel lungometraggio Giovanni La Parola, con una messa in scena di chiaro stampo televisivo, una fotografia che appiattisce ogni profondità ed un cast che per rendere al meglio avrebbe bisogno di essere condotto da mani ben più forti ed una visione d’insieme ben più definita.
Paolo e Luca se avevano convinto e divertito sotto la guida di Lucio Pellegrini (E allora mambo!, Tandem), qui sembrano appiattirsi su una medietà professionale buona magari per Le Iene televisive ma che al cinema richiede un qualcosa in più; Sabrina Impacciatore con la sua professionalità si salva in corner mentre sono francamente imbarazzanti i contributi di professionisti come Luigi Maria Burruano nel ruolo del Commissario di Polizia ed Ernesto Mahieux, attore teatrale di talento che però al cinema è protagonista di scelte artistiche francamente incomprensibili (vedi ad esempio Troppo Belli).
Cosa rimane dalla visione di …e se domani se non un desolante senso di vuoto e di sciatteria compositiva, che accresce la nostalgia per quel cinema medio italiano palestra e base di un'industria cinematografica italiana che oggi mostra un preoccupante calo di idee, mestiere, creatività.
[fabio melandri]