Incontro con Alberto Grimaldi
 

Il 12 marzo presso il cinema Trevi alle ore 21.00, incontro con Alberto Grimaldi e con alcuni artisti con cui ha collaborato: Mario Monicelli, Francesco Rosi, Peppino Rotunno. L’incontro sarà moderato dal Conservatore della Cineteca Nazionale Sergio Toffetti e sarà occasione per la presentazione del libro di Paola Savino Alberto Grimaldi. L’arte di produrre, edito dal Csc.

Seguirà la proiezione del film Ultimo Tango a Parigi.

Un omaggio doveroso al produttore italiano che con maggior convinzione, già all’inizio della sua carriera, ha gettato le basi per la costruzione di un cinema e di un pubblico europei, attraverso il meccanismo delle coproduzioni di cui è stato uno dei grandi artefici. L’omaggio si compone di una retrospettiva, dal titolo Alberto Grimaldi. L’arte di produrre – iniziata il 1° marzo e in corso fino al 15 presso il cinema Trevi, sala della Cineteca Nazionale – e della pubblicazione di un volume dallo stesso titolo, a cura di Paola Savino, studiosa che ha lavorato su documenti d’archivio.

Grimaldi inizia la sua attività di produttore cinematografico nei primi anni '60 con dei western, spesso coprodotti con la Spagna, che creano immediatamente un prototipo legato ai nomi dei registi Rafael e Joaquín Luis Romero Marchent e dell’attore Robert Hundar (l’italianissimo Claudio Undari). Film come Tres hombres buenos (I tre implacabili) e El sabor de la venganza (I tre spietati) rappresentano la preistoria del western europeo e differenziano Grimaldi da quanti in seguito, sull’onda del successo di Per un pugno di dollari di Sergio Leone, cavalcheranno il genere decretandone la rapida fine.

Da lì, invece, Grimaldi – passando per l’opera di Leone, con cui realizza Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo – prende le mosse per allargare i propri orizzonti e incrociare i destini dei grandi registi del cinema italiano e internazionale. Nella leggendaria filmografia della pea, la sua casa di produzione, i nomi di Fellini (Toby Dammit, Fellini-Satyricon, Il Casanova, Ginger e Fred), Pasolini (Il Decameron, I racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte, Salò o le 120 giornate di Sodoma), Bertolucci Ultimo tango a Parigi e Novecento, Ferreri (Non toccare la donna bianca), Rosi (Cadaveri eccellenti), Pontecorvo (Queimada), Monicelli (Viaggio con Anita e Temporale Rosy), Petri (Un tranquillo posto di campagna), Citti (Storie scellerate) sfilano accanto a quelli di Wilder (Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?) e Lelouch (La vita, l’amore, la morte), fino al Martin Scorsese di Gangs of New York.

A Grimaldi siamo debitori delle opere più irriverenti del cinema italiano, Salò o le 120 giornate di Sodoma e Ultimo tango a Parigi, a lui e al suo coraggio dobbiamo una battaglia per la libertà espressiva che rappresenta una conquista per l’intera cultura del nostro Paese. La retrospettiva e il volume voluti dal Centro Sperimentale vogliono essere quindi, prima di tutto, un ringraziamento a Grimaldi per la sua attività e per aver dimostrato che si può interpretare il mestiere di produttore come un’arte.