Wim Wenders: un'ora e mezza di Cinema

[alice alferj]

Wim Wenders

Milano - In occasione dell'uscita nelle sale italiane del suo ultimo film Non bussare alla mia porta, già presentato al Festival di Cannes, Wim Wenders ha inaugurato il nuovo ciclo delle "Lezioni di cinema" organizzate dal cinema Anteo. Di fronte ad una sala gremita di gente, ha raccontato del suo lavoro, dei suoi film, della sua storia in un incontro che dire emozionante suona quasi riduttivo.
Wenders ha saputo trasmettere tutto il suo amore per il cinema, la scrittura, la musica, tutti elementi che hanno fortemente caratterizzato il suo modo di fare film, ma soprattutto ha saputo trasmettere il suo amore e rispetto per la vita.
Quello che segue è il dialogo avvenuto tra lui e il pubblico durante quest'ora e mezza di vita.

Signor Wenders è vero che tornerà a girare film in Germania? Dopo tanti anni passati in America se la sente di fare un bilancio?
Non so cosa farò nel futuro, certo è che attualmente conosco molto meglio il Montana, il Nevada e lo Utah, della Baviera, dell'Alsazia o di altre regioni della Germania! Sono andato in America otto anni fa, a metà degli anni 90 lasciai la Germania perché non mi piaceva più il clima, l'est era conto l'ovest ed erano sempre tutti tristi così decisi di andarmene per l'America di Bill Clinton. Ora la situazione tra me e l'America è cambiata, la amo ma non la amo. In America i tedeschi, così come i francesi, hanno cominciato ad essere visti come "nemici" dallo scoppio della guerra in Iraq, visto il loro rifiuto di scendere in campo sono stati considerati weasels (letteralmente donnole, qui nell'accezione di ambigui -ndr-) ma io mi sento fiero della scelta tedesca.
Non volevo però lasciare l'America con l'amaro in bocca e poi avevo questo splendido progetto (Non bussare alla mia porta) con Sam Shepard (sceneggiatore, Paris,Texas e attore,
Non bussare alla mia porta, Fiori d'acciaio, Il rapporto Pellican… -ndr-) e insieme ci siamo chiesti come la raccontiamo questa storia? Ci facciamo influenzare da questi bastardi? La risposta è stata No. Ho pensato che questo fosse il modo migliore per dare l'addio a questa terra che ho tanto amato, ma se qualche giornalista decidesse che il protagonista di questo film, che è un cowboy, fosse simile ad un altro cowboy che è alla casa bianca che faccia pure…!

Perché è tornato proprio a Berlino?
E dove altro. Ho fatto una serie di film in America ma erano tutti di produzione tedesca, anche quest'ultimo lo è. Ho ancora il mio appartamento a Berlino e quando ho deciso di tornare in Germania sono tornato li e anche se sono sempre in giro per lavoro,Berlino è un bel posto dove tornare,soprattutto ora… e poi conosco qualche angelo li!

Com'è il suo rapporto con Sam Shepard, "l'amico americano" di sempre? Una leggenda dice che avrebbe dovuto recitare per lei già in Paris,Texas ma che alla fine si sia reso irrintracciabile.
Sam e io ci conosciamo da tanto tempo, è l'uomo più onesto e riservato ed anche evasivo che io conosca, è come se non volesse farsi conoscere ma è anche il miglior scrittore che io abbia mai incontrato, soprattutto nello scrivere dialoghi. Me ne sono accorto quando ho sentito gli attori recitare le sue battute, erano così naturali.
Ho conosciuto Sam a San Francisco e all'epoca lui non aveva ancora recitato in nessun film, era uno scrittore e sceneggiatore. Io dovevo trovare un attore per interpretare la parte di uno scrittore e cercavo qualcuno elegante e raffinato come uno scrittore vecchio stile ed ho incontrato lui che era perfetto. Facemmo un provino di un intera giornata con tutta la troupe e i produttori e Sam doveva provare una scena con Gene Hackman e fu fantastico e incredibile ed ero sicuro che lo studio avrebbe capito che lui era perfetto per quella parte e soprattutto sapeva battere a macchina, anzi era velocissimo, proprio come uno scrittore, cosa che nessuno degli attori finora provinati sapeva fare. Ma allo studio dissero di no, perché non era un attore, una star ma solo uno scrittore ed io rimasi molto deluso. Nel frattempo ci vollero altri quattro anni per realizzare il film (Hammett-Indagine a Cinatown) e Sam divenne famoso come attore perché giro un film con Richard Gere (I giorni del cielo) e allo studio si mangiarono le mani e io invece fui molto felice. Cinque anni dopo quel provino abbiamo girato Paris,Texas e io non gli ho neanche chiesto se volesse fare la parte del protagonista perché ero sicuro che lo avrebbe fatto e invece lui mi disse di no. Il motivo era che si stava innamorando di Jessica Lange ma la storia era ancore segreta - ma io lo sapevo! - e ha rifiutato per andare a girare un film con lei (Crimini del cuore), io ho compreso e approvato la sua decisione e così ho perso la mia seconda occasione.
Quando ci siamo ritrovati per non bussare alla mia porta ho usato un approccio più scaltro: a cinquanta pagine di sceneggiatura definitiva gli ho detto "Sam che ne dici di far fare a Jack Nicholson la parte del protagonista?" lui mi ha fissato continuando a scrivere a macchina e mi ha detto "Non credo che vada bene, lui non è bravo a cavalcare anzi non sa proprio cavalcare". Ho impiegato ventotto anni per fare un film con lui e spero che lo apprezzerete.

Qual è il suo rapporto con gli attori?
La scelta degli attori è la cose più importante per un regista, è l'atto che contiene la regola che determina il film. Il lavoro tra me e gli attori è fatto all'80% nella loro scelta ,io faccio un atto di rispetto verso di loro, quando scelgo so già di potermi fidare. A volte mi sono ritrovato davanti alla macchina da presa e credo che il mestiere dell'attore sia più pericoloso di quello del regista perché richiede che l'attore riveli se stesso nel modo più profondo del termine, alla macchina da presa, ai colleghi ed è una cosa molto difficile che pochi di noi fanno nella vita e sapendo che è pericoloso cerco di metterli a loro agio. Alcuni registi si mettono in contrasto con i loro attori e ottengono dei risultati straordinari, io preferisco metterli a loro agio proprio perché so quanto sia pericoloso il loro mestiere. La speranza è quella che gli attori diventino i personaggi e gli spettatori li percepiscano come esseri umani e non come un ruolo, una parte. Non costringo mai un attore a fare una cosa che non vuole fare.

Come lavora alla sceneggiatura di un film,qual è il suo rapporto con la scrittura?
Quando si scrive si vogliono e si devono spiegare delle cose ma quando si fa un film non si vuole mostrare l'ovvio ma la percezione che deve avere lo spettatore, è un problema che ho quando scrivo la sceneggiatura. Cosi lontano, così vicino per esempio è un film che spiega troppo. Per questo preferisco scrivere con uno sceneggiatore, così capisco quello che va detto e mostrato e quello che no e per questo a doro Sam Shepard perché è uno che quando scrive teme di dire troppo. Un regista deve anche allontanarsi dalla sceneggiatura, se scrivo io rendo troppo evidenti le mie intenzioni anche per questo preferisco uno sceneggiatore così poi posso allontanarmi dallo scritto. Quello che ho imparato è che spesso il cinema riesce a mostrare l'invisibile che invece non si può scrivere perché si devono usare delle parole che lo rendono inevitabilmente visibile, ne Il cielo sopra Berlino sono riuscito a mostrare l'invisibile proprio perché non c'era una sceneggiatura.

Come si è trovato a lavorare con Antonioni che è anche lui un regista che mostra l'invisibile?
Realizzare un film insieme ad un uomo che ha perso la capacità di parlare è stato un privilegio,dopo l'ictus il suo vocabolario comprende una ventina di parole elementari. Al di là delle nuvole è un suo film, io ho solo aiutato, ero lì perché la compagnia di assicurazione aveva paura che Michelangelo non fosse capace di dirigere ma ciò non è mai accaduto. Ogni giorno arrivavamo nella location e Michelangelo partiva per una passeggiata senza dire alla troupe dove avrebbe messo la macchina da presa, dopo un po' trovava uno spazio e faceva un disegno e attraverso questo lui mostrava dove sarebbe stata la macchina da presa e come voleva la scena. E' riuscito a girare le scene senza usare le parole e questi disegni erano fantastici, anche se a volte sembrava impossibile realizzare la scena poi ci si riusciva, tutto senza usare le parole, se questo non è rendere visibile l'invisibile… Abbiamo la tendenza di dare per scontato che l'immagine sia qualcosa di concreto dopo aver lavorato con Michelangelo ho capito che l'immagine è qualcosa che viene dallo spirito.

Come si rapporta con i personaggi femminili visto che predilige quelli maschili?
Il cinema negli anni ha rivolto il sguardo decisamente più a protagonisti maschili che femminili. Io stesso ho fatto film su uomini e questo è una vergogna e un peccato. Per molto tempo ho saputo poco sulle donne quindi non me la sentivo di fare un film su di loro, mettevo in scena il mio,maschile,punto di vista. Come uomo mi identificavo col personaggio maschile perché potevo forgiarlo come volevo io e tendevo a fare questa cosa anche con i personaggi femminili con il risultato che apparivano sempre poco vitali, questo perché proiettavo me stesso nei personaggi e in quelli femminili non ne avevo il diritto. Quando mi sono reso conto che non potevo farlo mi sono reso libero di trattare i personaggi femminili. In questo film ci sono tre donne forti, libere, e vive e sono così perché non ho proiettato me stesso in loro ma le ho lasciate libere di esprimersi.

A quale dei suoi film è più affezionato?
Quando si chiede ad un genitore quale sia il suo figlio preferito non da mai una risposta sincera, a volte è quello più giudizioso e che da più soddisfazioni altre è quello più difficoltoso e che da qualche grana. Per i film è lo stesso, i miei preferiti sono quelli che hanno avuto qualche difficoltà, uno di questi è Fino alla fine del mondo che è stato il più ambizioso e il più fallimentare dal punto di vista commerciale. Esiste un dvd dove c'è la mia versione del montaggio che dura almeno cinque ore e che ovviamente è completamente diversa da quella uscita nelle sale. Questa è la mia figlia preferita, perché i film sono ragazze.

Perché sono ragazze?
In tedesco la luna è di genere maschile (Der Mond) e il sole di genere femminile (Die Sonne) questo ha un senso per voi italiani? No? Peccato! Comunque questa è la ragione per cui i film sono ragazze. (Se qualcuno se lo stesse chiedendo in tedesco Film è di genere maschile proprio come in italiano! - ndr -)

Parliamo della musica, così importante nei suoi lavori, per lei rappresenta un'altra occasione per entrare in rapporto con l'invisibile di cui ci parlava prima?

La musica nei film è funzionale e ha molte funzioni, ha lo scopo di rafforzare, sottolineare, creare atmosfere estati d'animo. Lo notiamo e a volte ci disturba, io non ho mai considerato la musica come un ingrediente, una funzione.
Cercherò di spiegarvi cos'è la musica per me. Io sono stato formato, la mia immaginazione è stata formata dai libri, quando ero molto piccolo e non sapevo leggere, mia nonna mi leggeva dei libri, anche se per me non erano mai abbastanza visto che pensavo che la funzione di mia nonna fosse leggermi delle storie! Un giorno le ho chiesto di indicarmi col dito le parole e le righe in modo che potessi vedere sulla pagina ciò che leggeva ed è così che ho imparato a leggere ma mi sono accorto che quello che mi colpiva, non erano le parole ma gli spazi tra queste e quelli tra le righe e attraverso questi spazi riuscivo a mettere insieme le parole come fossero strumenti. Quando ho iniziato a vedere film ho usato lo stesso modo di concentrarmi sugli spazi tra le immagini e le parole ed è quello che cerco di fare nei miei film. La musica è il vento che c'è tra gli spazi vuoti e la conferma mi è venuta da Ry Cooder quando ha fatto le musiche per Paris,Texas. Ry ha realizzato le musiche in un grande studio di registrazione, mentre proiettavano il film lui guardava le scene e suonava e mi sono reso conto che non metteva mai delle note dove le avrebbero messe gli altri, lui riempiva gli spazi vuoti, è come se fosse stato il dito di mia nonna sul libro, lui riempiva l'aria solo negli spazi, le nostre visioni erano simili.

E' per questo che poi ha deciso di dedicargli un film?
Nel caso di Buena Vista Social Club la musica c'era già noi l'abbiamo solo filmata. Tutto il film è nato in un momento del primo giorno di riprese. Eravamo in uno studio di registrazione all'Havana per riprendere i musicisti ma loro erano molto sospettosi verso questi tedeschi bianchi che non si sa perché volevano riprenderli mentre suonavano e nonostante Ry li rassicurasse continuamente ci sentivamo intrusi. La troupe era molto piccola, eravamo solo io, mia moglie, il cameraman della steadycam e il fonico, li riprendevamo mentre suonavano ma sentivamo che niente era giusto, così facemmo una pausa. I musicisti uscirono fuori a fumare e a bere caffè noi rimanemmo dentro e il cameraman che aveva studiato al conservatorio prese in mano il basso e cominciò a suonare Bach, i musicisti lo sentirono entrarono e furono felici e come il cameraman aveva provato un loro strumento loro vollero provare la steadycam che è una cosa molto difficile! Fu un bel momento che ci avvicinò e da allora, visto che anche noi conoscevamo la musica, ci hanno accettato e ci hanno permesso di fare tutto quello che volevamo.

Parliamo ora di un altro elemento distintivo del suo cinema il colore, a che punto della lavorazione sceglie il colore del suo film?

La mia idea deriva da questo, quando inizio a pensare ad un film parto da un luogo dalla voglia di raccontarlo e di conoscerlo meglio. I luoghi hanno i loro colori e le loro luci ed è questo che mi piace, l'unicità di questi colori. Si parla di "colore locale" che è molto simile ai "sapori locali" della cucina regionale. Lascio che il colore di un luogo aiuti la drammaturgia della storia, il rosso di Non bussare alla mia porta non l'ho imposto io ma è stato il west americano ed è particolare grazie all'aria alla luce di quel posto.

Che cosa dice a quelli che hanno sostenuto che questo nuovo film assomigli un po' troppo a Paris, Texas?
A quarant'anni, che è l'età che avevo quando ho fatto Paris,Texas non avrei mai osato fare un film come Non bussare alla mia porta, ne Sam lo avrebbe scritto perché ci prendevamo molto più seriamente. Questo è un film ironico mentre Paris,Texas non lo era affatto anche se lo amo molto. Spero che questi venti anni che sono passati si vedano sullo schermo altrimenti vuol dire che mi ripeto e questo non mi piace.

Le piace ancora andare al cinema, quali film le sono piaciuti recentemente?

Mi piace andare al cinema ma non amo sentire in un film che c'è una formula e sapere già cosa accadrà tra dieci minuti e come finirà. L'ultimo film dal quale sono uscito dalla sala è stato La guerra dei mondi. Venendo in Italia mi hanno parlato molto bene di Viva Zapatero ma non l'ho ancora visto, ma credo che lo farò molto presto!